Luca Bianchini presenta a Tgcom24 il nuovo libro edito da Mondadori
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Un matrimonio, un amore segreto (ma non troppo) e uno proibito (troppo). Sullo sfondo Polignano a mare (Bari) e due famiglie diverse tra loro ma legate più di quanto non sembra. Sono gli ingredienti magici con un pizzico di peperoncino (sulla copertina ce ne sono due) di "Io che amo solo te" (Mondadori, 264 pp, 16 euro) il sesto romanzo di Luca Bianchini che a Tgcom24 dice: “La Puglia ti dà tutto e ti toglie tutto”.
Il romanzo non è ambientato in Puglia a caso. Lo scrittore ama molto quella terra fatta di persone granitiche “che tengono alla parola data”. “Ricordo quando dovevo presentare il mio libro precedente, 'Siamo solo amici' più malinconico di questo e ambientato a Venezia, alla Feltrinelli di Bari qualche anno fa – racconta Luca -. L'orario era fissato alle 18.30 e di certo non mi aspettavo tantissima gente. Così su Facebook ho scritto 'amici di Bari venite a trovarmi!'. Si sono presentate tantissime persone. E' stata una sorpresa vera”.
Il romanzo “Io che amo solo te” nasce da una chiacchierata, nata per caso, di Luca con Daniela e suo marito. I due hanno raccontato il loro matrimonio e poi l'hanno invitato ad una cerimonia di una parente presentandolo come “il lontano cugino di Torino”. “Ricordo che quel giorno sono rimasto assolutamente in silenzio mentre Daniela mi raccontava del suo matrimonio. Non mi succede mai e quando non dico nulla e ascolto molto vuol dire che è scattato qualcosa”. Inizia così per Luca un lungo percorso fatto di altri due matrimoni e tantissimo spirito di osservazione. Ecco come piano piano nascono la famiglia Scagliusi capeggiato da don Mimì, il re delle patate, sposato con la “first lady” Matilde e la famiglia Casarano con la vedova Ninella e le due figlie Nancy e Chiara, la futura sposa.
“Questa storia che racconto è vera – spiega Bianchini – e molti personaggi corrispondono spesso a uomini e donne che ho conosciuto”. Ninella e don Mimì in qualche modo dopo molti anni si riprendono la loro rivincita con il matrimonio dei rispettivi figli Chiara e Damiano. Ci sono anche molti altri personaggi per un grande matrimonio con 287 invitati. “Io che amo solo te” si stacca dall'atmosfera cupa e malinconica del precedente “Siamo solo amici” del 2011 per addentrarsi nel calore della Puglia e soprattutto in una storia fatta di passioni, tolleranza tacita, diversità e amore viscerale. Una scrittura asciutta ma cinematografica e descrittiva che coinvolge il lettore dalla prima pagina (con un grande protagonista: il vento) all'ultima in cui la storia d'amore – che qui non vi riveliamo – tanto sospirata trova la sua conclusione sulle note, appunto, di “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo. Questo libro è un atto d'amore per la Puglia ma anche per il lettore a cui si offre una storia per sognare. Una curiosità: Ninella nasce dopo che, Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, amico dello scrittore, ha iniziato a strimpellare alla chitarra un giorno una canzone in pugliese con protagonista appunto Ninella. “Non potevo farne a meno – conclude Bianchini -, mi sono impossessato non solo di quel nome ma ho anche regalato molto al personaggio dell'intensità della canzone cantata da Giuliano”.