Una mostra racconta l'incredibile produzione del regista britannico: fotografie, contenuti speciali e particolari inediti dai backstage, fino al 22 settembre a Milano
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Brivido e ironia, suspence e commedia: un tratto inconfondibile quello di Alfred Hitchcock, creatore delle più memorabili pellicole thriller di ogni tempo. Sono più di cinquanta i film girati dal maestro della tensione, originali miscele di trame avvincenti e personaggi fortemente caratterizzati, inquadrature inedite e montaggi di eccezionale vigore stilistico.
Una carriera costellata di successi, critiche e trovate rivoluzionarie degna di essere raccontata nelle sale si Palazzo Reale, a Milano: al centro dell’esposizione le produzioni targate Universal Pictures, i capolavori nati tra il 1940 e il 1976. Se opere come “Psycho” o “La donna che visse due volte” non hanno bisogno di presentazioni, per gli appassionati del genere sarà molto più stimolante andare alla scoperta di film spesso lasciati in secondo piano, titoli forse dimenticati dal grande pubblico come “L’ombra del dubbio” (1943) o “La congiura degli innocenti” (1955), “L’uomo che sapeva troppo” (1956) oppure “Il sipario strappato” (1966) riconquistano la scena grazie all’attento lavoro di restauro curato dalla casa cinematografica. Un percorso attraverso decenni di grande cinema che si conclude solo con “Complotto di famiglia” (1976), il suo ultimo film.
La mostra raccoglie oltre settanta tavole fotografiche e contenuti speciali, aneddoti dal backstage, particolari sulla realizzazione delle scene più celebri del regista britannico. Spazio anche alle colonne sonore e agli effetti audio, perché nonostante Hitchcock desse grande importanza al silenzio, è innegabile il ruolo giocato dalla musica nella costruzione di quel senso di inquieta attesa che domina nei suoi film: “Se fai esplodere una bomba il pubblico ha uno shock di dieci secondi, - spiegava il regista - mentre se lo metti semplicemente al corrente della presenza di una bomba, la suspence può essere dilatata e il pubblico mantenuto in sospeso per cinque minuti". Insomma, il brivido non corre sul filo del sangue, ma su quello dell’emozione.
Da non perdere la sezione dedicata ai camei, un vero e proprio marchio di fabbrica per Hitchcock: nate come gag, col tempo divennero una sorta di sfida ingaggiata col pubblico, momenti così attesi da indurre il regista a inserirli nei primissimi minuti perché lo spettatore non si distraesse durante il film. Di rinunciarvi non se ne parlava: erano una sorta di superstizione, piccole gemme incastonate in questi gioielli della storia del cinema.
ALFRED HITCHCOCK NEI FILM DELLA UNIVERSAL PICTURES
Palazzo Reale
21 giugno – 22 settembre 2013
Orari
lunedì: 14.30 - 19.30
martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9.30 - 19.30
giovedì e sabato: 9.30 - 22.30
Ingresso
intero: € 8,00
ridotto: € 6,50