Autore è scomparso il 21 luglio
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E' L'amore graffia il mondo (Mondadori), romanzo dello scomparso Ugo Riccarelli, il supervincitore della 51/ma edizione del Premio Campiello. Lo scrittore, morto il 21 luglio scorso, ha avuto 102 voti dei 289 arrivati dalla Giuria Popolare dei Trecento Lettori anonimi. I finalisti del Campiello, a poche ore dalla cerimonia al Gran Teatro La Fenice avevano parlato del loro desiderio che la premiazione "fosse una grande festa, come voleva lui".
Per la prima volta nella storia del Premio Campiello ha vinto uno scrittore morto prima della serata finale e ha vinto la forza e fragilità delle donne a cui Ugo Riccarelli aveva dedicato il suo libro. Con questo romanzo che vede protagonista Signorina ha conquistato anche la giuria dei 300 Lettori anonimi che con 102 voti su 289 schede arrivate lo hanno premiato.
''Sono orgogliosa di essere qui per lui e per tutte le donne che Signorina rappresenta'' ha detto la moglie dello scrittore, Roberta Bortone Riccarelli che ha ritirato il premio consegnato dal presidente di Confindustria Veneto e del Campiello, Roberto Zuccato in una serata in cui e' cresciuta progressivamente l'emozione ed e' stato forte l'effetto dolore. ''Sono molto emozionata e capirete i motivi. Ho sempre detto a mio marito che lo avevo sposato perche' mi faceva ridere e mi portava il caffe' a letto la mattina'' ha poi aggiunto la Bortone.
Il libro racconta le vicende di una famiglia, parla di rinunce, sacrifici, dagli anni '20 ai giorni del benessere e tra i personaggi c'e' Ivo che come lo scrittore soffre di una complicazione polmonare. "L'amore graffia il mondo, aveva detto Riccarelli in uno degli ultimi incontri dedicati al Premio, vuol essere ''un omaggio a tutte le donne''. Signorina, la fragile, tenera e determinata protagonista del romanzo ''e' una sorta di eroina del quotidiano come milioni di donne. Forse e' una specie di emblema delle donne del secolo scorso. Quello che piu' mi ha dato nel raccontarla - aveva spiegato lo scrittore - e' stata la possibilita' di mettere le mani dentro una parte dolorosa dell'umanita', il sacrificio''.
I finalisti del Campiello, a poche ore dalla cerimonia al Gran Teatro La Fenice avevano parlato del loro desiderio che la premiazione ''fosse una grande festa, come voleva lui''. L'unico a conoscerlo prima dell'avventura del Campiello, era Valerio Magrelli ma tutti gli altri erano rimasti conquistati dal suo sorriso. ''Era una persona amata'' come ha ricordato Magrelli. Al secondo posto Fabio Stassi, che guidava la cinquina, con 82 voti per L'ultimo ballo di Charlot (Sellerio) seguito da Giovanni Cocco con La caduta (Nutrimenti), 47 voti, e da Beatrice Masini con Tentativi di botanica degli affetti (Bompiani), 36 voti. Ultimo Valerio Magrelli con Geologia di un padre (Einaudi) che ha avuto 21 voti.
Proprio Stassi aveva spiegato, in attesa dell'assegnazione del Supercampiello, come fosse ''nata una fortissima empatia fra noi, in poche ore. Anche sua moglie mi e' piaciuta moltissimo nel suo modo di essere qui per Riccarelli''.
La serata si è aperta con la messa in scena ironica, grottesca e surreale di Roberto Castello, de La scopa del sistema di David Foster Wallace e altri intermezzi teatrali. A far da mattatore Alberto Arbasino, premio alla Carriera, che parlando di ''promesse, soliti stronzi e venerati maestri - ha detto - la seconda e' la categoria che e' sempre stata piu' rappresentata in Italia''.
La giuria popolare dei Trecento Lettori Anonimi (289 i voti pervenuti), era composta da 29 casalinghe, 50 imprenditori, 97 lavoratori dipendenti, 74 liberi professionisti e rappresentanti istituzionali, 33 pensionati, 23 studenti.