Un romanzo Giunti

"I guardiani della Storia", un gialloda Londra al Lago di Bolsena

Il romanzo di esordio di Elisabetta Cametti ci porta a scoprire i segreti di uno dei siti archeologici più misteriosi della storia e degli Etruschi

04 Nov 2013 - 11:34
 © Ufficio stampa

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È bionda, combattiva, porta spesso tacchi alti, dorme quattro ore per notte e adora gli animali, soprattutto il suo bellissimo gatto nero, l’unico a dividere con lei l’appartamento londinese. Una descrizione che aderisce perfettamente all’immagine di Elisabetta Cametti, autrice del romanzo, ma che in realtà è quella della protagonista del romanzo "I Guardiani della Storia" (Giunti Editore, 640 pagine, 14,90 euro per il volume, 8,99 euro per l'ebook). 

Katherine Sinclaire è il direttore generale della 9Sense Publishing, una delle più potenti case editrici del mondo. Ancora per poco però, perché quell’impero sta per crollare, insieme alla sua vita e a tutte le sue certezze. Convocata d’urgenza da Bruce Aron, l’amministratore delegato del gruppo, nonché suo grande amico e sostenitore, Katherine si trova davanti una sorpresa raccapricciante: Bruce si è sparato.

Prima di morire, però, le ha lasciato una chiavetta USB con scritto “Fighter”, il nome con cui amava chiamarla. È il primo di una serie di indizi sempre più inquietanti che da Londra condurranno Katherine al Lago di Bolsena, in uno dei siti archeologici più misteriosi della storia. Accompagnata dall’affascinante Jethro, enigmatico amico di Bruce, Katherine si ritroverà nelle viscere della terra, al centro di un cerimoniale oscuro appartenuto a una delle civiltà più affascinanti mai esistite: gli etruschi.

Che cosa lega la 9Sense Publishing a quel sito inesplorato? Qual era il segreto di Bruce? E quale terribile sacrificio sta per essere compiuto? L’avidità, il coraggio, la speranza, la passione, l’ira e l’amore si fondono e danno vita a un’avventura che si snoda tra Londra, le Alpi e il lago di Bolsena e conduce nel punto dove tutto ebbe inizio e dove tutto potrebbe finire. 

Elisabetta Cametti ambienta il suo romanzo nell’isola Bisentina, che diventa la vera protagonista del romanzo. Ma cos’ha di così misterioso quest’isola? E cosa la lega indissolubilmente alla civiltà etrusca? L’isola Bisentina oggi è proprietà privata della famiglia dei Principi del Drago, grande circa 17ettari, è inaccessibile perché raramente viene aperta al pubblico. Il suo insediamento ha origini molto antiche e molto dubbie.

Sicuramente nel 1200 è sotto il dominio della famiglia Aldobrandeschi. Fu successivamente dominio della Chiesa e residenza estiva del Papa fino alla fine del 1700. Al suo interno si trovano ben sette chiese e le rovine della Malta dei Papi, ovvero il carcere scavato nel tufo e destinato (a vita) agli ecclesiastici che si macchiavano di eresia e a cui ci si accede per mezzo di un pozzo lungo 30 metri.

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