Due mostre indagano il volto. Lm "antico" in un museo di arte moderna, una sfida vinta
Protagonista dell’esposizione trentina il volto sia nei ritratti di Antonello da Messina, sia nella mostra presente "L’altro ritratto".
Per Cristiana Collu, direttrice del Mart, "è una sfida solo apparente, perché in realtà vi è un filo unico: il volto, un'icona misteriosa che rimane sempre irraggiungibile.Sentivo il bisogno di creare qualcosa attorno a un’icona. E l’icona è l’Annunciata di Antonello, in mostra come anche l’Annunciazione di Siracusa. È un volto inafferrabile, nel quale troviamo un lato ignoto di noi stessi. Quindi un volto contemporaneo. Metto in gioco il dispositivo del museo, mi interessa la mescolanza, perché fa parte della contemporaneità, non l’industria del consenso. E mi interessa il rigore scientifico, lo stesso che ha caratterizzato l’alto livello della lunga gestione precedente di Gabriella Belli. Il museo quale luogo dove può avvenire il cambiamento, dove il visibile è di fronte a noi, ma anche l'invisibile si può catturare, se si lascia uno spiraglio di apertura".
La mostra è stata resa possibile grazie a preziose collaborazioni con alcune tra le più importanti istituzioni culturali come i musei della Regione Sicilia, la Galleria Borghese di Roma, i Musei Civici di Venezia, la Fundación Colección Thyssen Bornemisza di Madrid, il Philadelphia Museum of Art e il Metropolitan Museum di New York, mentre dalla National Gallery di Washington, due opere, appartenenti alla collezione permanente. Sono inoltre esposte alcune opere non presenti nella retrospettiva dedicata a Antonello da Messina alle Scuderie del Quirinale del 2006, come il “Ritratto d’uomo” appena restaurato, proveniente dal Philadelphia Museum of Art, il “Salvator Mundi” della National Gallery di Londra, la “Madonna Benson” custodita nella National Gallery di Washington e 35 opere di Colantonio, maestro di Antonello a Napoli, e di Van Eyck.
La mostra, curata da Ferdinando Bologna, collaboratore del grande Roberto Longhi, e Federico De Melis (con la collaborazione di Maria Calì e Simone Facchinetti), propone un’indagine articolata e una visione originale del grande pittore del Quattrocento e sul suo tempo, attraverso lo studio degli intrecci storico-artistici e delle controversie ancora aperte. Il rapporto di Antonello con la Milano sforzesca, quasi in parallelo con le nuove ricerche spaziali del giovane Bramante, come indicano, tra le opere in mostra, il “Cristo alla colonna” e il disegno “Gruppo di donne su una piazza, con alti casamenti”, entrambe provenienti dal Louvre.
Questa rilettura di Antonello da Messina non offre solo la ricerca della collocazione cronologica delle opere, l’analisi dei rapporti con i maestri contemporanei, delle similitudini e delle differenze, ma esplora anche la sua profonda analisi dell’intelligenza poetica che ha saputo cogliere le sfumature psicologiche e le caratteristiche più intime dell’esistere.
Da un' ampia scena storica e geografica indagata emerge l’eccezionale individualità di Antonello: un pittore che, a metà del Quattrocento, si fa interprete di un fermento creativo mediterraneo ed europeo, incentrato sull’incontro-scontro tra la civiltà fiamminga e quella italiana, come dimostra il confronto con altri protagonisti dell'epoca, da Colantonio (maestro di Antonello a Napoli, con 35 opere), a Van Eycke, a Jean Fouquet.
Il percorso espositivo parte dalla formazione di Antonello, avvenuta nella Napoli di Alfonso d’Aragona tra esperienze provenzali-borgognone e fiamminghe, e si sviluppa con l’acquisizione progressiva della sintassi italiana, e l’aprirsi a una dimensione mediterranea europea, fino all’esito veneziano e post-veneziano che indica l’inizio di una nuova civiltà figurativa.
La mostra "L'altro ritratto" curata dal filosofo Jean Luc Nancy si pone come un’esplorazione che comprende tutte le tecniche artistiche, dalla pittura al video e intreccia diverse generazioni. Il filo conduttore del percorso espositivo è quello del mistero che il ritratto rivela: stadio massimamente compiuto della mimesis, la rappresentazione del volto mostra che quest'ultimo appare come un mistero sempre rinnovato (divino o animale, liquefatto o perso nell'ombra). Segreto inquietante, angosciato, ironico o caotico. “L’altro ritratto” è contemporaneamente l'altro ritirato, nascosto nel ritratto, inaccessibile al ritratto - e il ritratto altro, differente, che non può più somigliare a un ritratto
Antonello Da Messina
Mart Rovereto, 5 ottobre 2013 — 12 gennaio 2014
Orari: Martedì - Giovedì 10.00 - 18.00 - Venerdì 10.00 - 21.00 - Sabato - Domenica 10.00 - 20.00 - Lunedì chiusoLa biglietteria chiude mezz'ora prima della chiusura del Museo
Biglietti: La tariffa comprende ingresso al Mart, a Casa d’Arte Futurista Depero a Rovereto e alla Civica di Trento
Intero: 13 Euro - Ridotto gruppi, giovani dai 19 ai 26 anni, over 65 anni, possessori di biglietto ferroviario di sola andata o A/R per Trento e/o Rovereto munito di timbro di convalida, convenzionati insegnanti con TEACHER CARD MART e tessera ANISA: 9 Euro - Ridotto speciale per scolaresche: 3,50 Euro - Biglietto famiglia: 26 Euro
Ingresso gratuito: Mart Membership, Amici dei Musei convenzionati, bambini fino ai 6 anni, ICOM, AMACI, CIMAM, CARD TURISTICHE DEL TRENTINO, Disabili(con accompagnatore per chi lo necessita), Guide turistiche (in attività professionale), Capigruppo e Insegnanti accompagnatori di scolaresche, Giornalisti (con tessera professionale), Forze dell’ordine, Professionisti settore Beni e Attività Culturali (Ministero e Soprintendenze)
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI PER TUTTE LE SEDI: Numero verde 800 397760 - Contatti dall’estero +39 0445 230315
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MART - MUSEO DI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI TRENTO E ROVERETO
Corso Bettini 43
38068 Rovereto (TN)