eccezionale scoperta

Bacoli, emersi i resti di una monumentale villa romana: potrebbe essere di Plinio il Vecchio

La Soprintendenza archeologica: "Scoperta archeologica di portata eccezionale" 

11 Gen 2024 - 11:37
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I resti di una monumentale villa romana di epoca imperiale sono emersi durante i lavori per la realizzazione di nuovo parco comunale nei pressi Punta Sarparella, a Bacoli, vicino a Napoli. A darne notizia la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per l'Area Metropolitana di Napoli che parla di "una scoperta archeologica di portata eccezionale". La struttura, databile intorno al I secolo d.C., si estende senza soluzione di continuità fino alla spiaggia e ai fondali antistanti, ed è realizzata in opera reticolata di cubilia di tufo. Quando gli operai stavano lavorando alla sistemazione dell'area dove sarebbero state poi installate delle panchine e dei giochi per i bambini sono emersi i resti.

Si tratta di una decina di ambienti di grandi dimensioni con diverse fasi edilizie, piani di calpestio e tracce di rivestimento murario. Il promontorio di Punta Sarparella sarebbe stato il luogo da cui Plinio il Vecchio, in quel periodo Praefectus classis Misenensis, avrebbe visto l'eruzione del Vesuvio, e poi sarebbe salpato alla volta di Stabiae, per soccorrere gli abitanti.

In attesa di valutare le fasi successive di scavo della villa e della contestuale valorizzazione, il perimetro degli ambienti che sono stati riportati alla luce è stato ben individuato e recintato. In ogni caso, viene sottolineato, l'area dove è avvenuta la scoperta è già sottoposta alla tutela del vincolo archeologico proprio a causa "della densità di evidenze antiche disseminate nelle immediate prossimità di Punta Sarparella, dall'accesso al teatro romano di Misenum, al Collegio degli Augustali, al bacino interno del porto antico".

La scoperta - fatta nel corso delle opere di rigenerazione urbana di un'area dove tra l'altro fino a qualche anno fa sorgeva un 'ecomostro' che è stato demolito - è ancora più eccezionale, dicono alla Soprintendenza, "se si considera che ignoti sono ancora l'articolazione e lo sfruttamento degli spazi all'interno e intorno al porto romano per l'assenza quasi completa di dati che chiariscano le dinamiche organizzative della base logistica, le vie di comunicazione tra il porto e il resto della cittadina e l'ubicazione stessa del centro della Colonia di Misenum".

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