Parte da questa osservazione Bestiario Haraway, il testo della sociologa Federica Timeto incentrato sul ruolo degli animali nel lavoro della filosofa statunitense Donna Haraway. Nei testi di Haraway però, “gli animali non luccicano come specchi, non riflettono come schermi, non sottostanno come supporti”. E quindi, come la filosofa scardina tassonomie zoologiche tradizionali, così Timeto infrange i confini all’interno del bestiario stesso, accostando il tessuto accademico e critico del capitolo I primati alla poesia di quello sul gatto; avvicinando il cane e l’oncotopo (il topo creato in laboratorio e al laboratorio destinato per la sperimentazione, numero di brevetto 4.736.866); trattando, affiancandoli, i piccioni e i microrganismi. Nella sua scrittura, Timeto mescola studi culturali e visuali, sociologia ed estetica, insieme ad arte e poesia.