Le tecnologie digitali permettono di raccogliere e interpretare dati sulle nostre risposte involontarie agli stimoli promozionali
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I meccanismi mentali dei consumatori sono il Sacro Graal degli addetti al marketing: conoscerli significa poterli prevedere e indirizzare verso un acquisto. Il saggio Biomarketing (Egea, 224 p, 28 €) del professor Giuliano Noci, docente della School of management del Politecnico di Milano, sostiene che proprio questa disciplina, il biomarketing, sia la nuova frontiera nell’analisi del comportamento dei consumatori.
Le tecnologie digitali, attraverso strumenti sempre più invisibili e persino indossabili, permettono di raccogliere ed elaborare quantità crescenti di dati sulle risposte di corpo e cervello agli stimoli del marketing e della pubblicità. Risposte spesso involontarie: la sudorazione, la pressione, la frequenza cardiaca, e le micro-espressioni facciali, come i movimenti involontari degli occhi.
Secondo il testo di Noci, “il biomarketing, fondato sulla rilevazione dei segnali biometrici del nostro corpo e dell’attività cerebrale, fornisce interpretazioni autentiche delle reazioni che l’individuo manifesta quando esposto a uno stimolo di marketing, e offre strumenti di analisi originali e complementari a quelli tradizionali, nuovi obiettivi e nuove leve operative per dispiegare la relazione con il consumatore”.