© Ufficio stampa | Bob Dylan, ritratto Credit KenRegan
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A Roma fino al 30 aprile la prima retrospettiva europea dedicata al musicista: oltre 100 lavori tra disegni, dipinti, sculture
© Ufficio stampa | Bob Dylan, ritratto Credit KenRegan
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Bob Dylan non è solo musica. La sua produzione artistica, in oltre 50 anni di attività creativa, esplora anche altri mondi: dalla pittura, al disegno alla scultura. Sono oltre 100 le opere tra dipinti, acquerelli, disegni a inchiostro e grafite, sculture in metallo, materiale video, in mostra al MAXXI di Roma nella prima retrospettiva europea dedicata all'icona della cultura contemporanea mondiale. Bob Dylan. Retrospectum sarà aperta al pubblico fino al 30 aprile 2023.
I lavori esposti nella mostra al MAXXI di Roma mettono in luce quei motivi che da sempre fanno parte dell'immaginario di musicista di Bob Dylan e che tornano, sotto forma di disegno e di colore, anche nei suoi dipinti. Grandi metropoli, paesaggi brulli e sterminati, binari ferroviari, strade aperte, automobili, camion, pompe di benzina, motel, baracche, bar, negozi, cortili, cartelloni pubblicitari, insegne al neon: come nelle sue canzoni e nelle sue poesie (che nel 2016 gli sono valse il premio Nobel per la letteratura), anche nei suoi dipinti Dylan rende poetica l’America più profonda.
Il commento di Bob Dylan - Dice lo stesso Bob Dylan: "È molto gratificante sapere che le mie opere visive siano esposte al MAXXI, a Roma: un museo davvero speciale in una delle città; più belle e stimolanti del mondo. Questa mostra vuole offrire punti di vista diversi, che esaminano la condizione umana ed esplorano quei misteri della vita che continuano a lasciarci perplessi. È molto diversa dalla mia musica, naturalmente, ma ha lo stesso intento". Mentre il curatore Shai Baitel commenta: "Questa mostra, che abbraccia tutta la carriera di Bob Dylan, presenta il suo approccio unico all'arte visiva".
Un'opera per il MAXXI - Per l’occasione, verrà donata al museo un’opera di Bob Dylan che arricchirà la collezione pubblica nazionale
del MAXXI. Un lavoro che nasce intorno alla celebre canzone del 1965 Subterranean Homesick Blues, che vanta il primo (e forse più celebre) video musicale della storia. Nel video, Dylan fa cadere al ritmo della musica una serie di fogli con il testo della canzone. Nel 2018, Bob Dylan ha riscritto questi testi su 64 cartelli, allestiti a comporre una parete di fianco allo schermo. Subterranean Homesick Blues Series unisce così arti visive, parole e musica.
Il percorso espositivo - Dopo essere stata al MAM di Shanghai e al Patricia & Phillip Frost Art Museum di Miami, la mostra approda a Roma in una versione completamente ripensata per interagire con gli spazi dinamici e avveniristici del MAXXI di Zaha Hadid. Il percorso di mostra si articola in otto sezioni che ripercorrono il viaggio di Dylan nelle arti visive e, al contempo, ci fanno entrare in contatto con la sua creatività di musicista, poeta e artista. La prima, Early Works, presenta una serie di disegni degli anni Settanta nei quali Bob Dylan prende nota della realtà che lo circonda, di ogni immagine che ha a portata di mano, disegnando a piena pagina figure e oggetti. Segue The Beaten Path: un ritratto del paesaggio americano, un viaggio visivo attraverso gli Stati Uniti per intravedere la bellezza in quei luoghi dimenticati che fanno da sfondo alla vita quotidiana. Si continua con Mondo Scripto, che presenta alcuni dei testi più noti di Dylan, trascritti personalmente dall’artista e accompagnati da suoi disegni a grafite. Con la serie Revisionist, Bob Dylan rielabora la grafica, le parole e il contenuto cromatico delle copertine di celebri giornali. La quinta sezione, The Drawn Blank, è una sorta di diario illustrato nel quale sono raffigurate istantanee della vita in strada: ritratti, luoghi storici, panorami e angoli nascosti. Con la serie New Orleans l'autore immortala il suo legame con la città natale del jazz. Il percorso espositivo si conclude con Deep Focus: dipinti con particolari inquadrature e tagli dell’immagine, composizioni suggestive e spesso misteriose, sospese tra vita e teatro, che si ispirano allo spirito documentaristico della fotografia e del cinema.
Bob Dylan. Retrospectrum, a cura di Shai Baitel, è sponsorizzata da Ferrovie dello Stato e UniCredit. Sarà accompagnata da un programma di incontri che ne approfondiscono i temi e da un film screening per scoprire il rapporto di Dylan con il cinema.