una favola di Natale

Dona duemila libri da Catania a Udine, lo scrittore Nicola Pesce a Tgcom24: "La mia missione per diffondere cultura"

L'impresa di riempire 200 punti di bookcrossing in tutta Italia entro fine 2023 è stata realizzata con una massiccia mobilitazione social: "Grazie ai miei lettori sempre pronti a mettersi in gioco con me"

di Gabriella Persiani
14 Dic 2023 - 10:40
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© Ufficio stampa
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Babbo Natale, quest'anno, è arrivato con largo anticipo per duecento punti di bookcrossing di tutta Italia, postazioni, cioè, pubbliche o private, dove tutti possono prendere libri da leggere e lasciarne di altri, dando vita così a una catena ininterrotta di lettori e lettura. E questa volta Babbo Natale ha le fattezze di Nicola Pesce, ("Il nome è proprio quello di Santa Claus", scherza), 39 anni di Salerno, scrittore e anche editore indipendente ("Lo sono dall'età di 16 anni, ho il primato di essere stato il più giovane della storia", ricorda). Sul suo sito ufficiale si presenta poeticamente così, riferendosi anche alla sua sindrome: "Sono uno scrittore, ma soprattutto un lettore. Asperger e gentiluomo, innamorato della vita lenta e delle piccole cose". A Tgcom24 ecco l'ultima che arriva come una bella favola di Natale.

© Tgcom24

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Piccole cose, le sue, che riesce, in realtà, a trasformare in grande?
"Non so se sono grandi imprese le mie, come questa dei duemila libri donati in tutta Italia, da Acireale (Catania) a Udine, per riempire ex cabine telefoniche, postazioni nelle sale d'attesa di Asl e uffici pubblici, casette in piazza e nei boschi. Persino tronchi d'albero. In realtà ho una missione ed è diffondere ogni giorno gentilezza e amore per la cultura, rarità di questi tempi. Ma ciò mi è possibile solo grazie ai miei lettori, sempre pronti a mettersi in gioco con me".

Quando, come e perché nasce questa iniziativa?
"A ottobre ho trovato una ex cabina telefonica piena di libri in un insospettabile paesino, Sant'Agata di Puglia (Foggia). Sono entrato subito e ho letto tutti i titoli, un po' per curiosità, un po' perché se nelle mie giornate non c'è un'ora fra i libri mi sento strano. Avrei voluto prendere un volume ma non ne avevo un altro con me per contraccambiare, come si fa nelle postazioni di bookcrossing. Poi mi sono ricordato proprio di un punto di bookcrossing che avevano messo in una città vicino a dove abito: libri nel tronco di un albero, ma tre giorni dopo qualcuno diede fuoco all'albero e ai libri. Siccome non voglio trovarmi mai più nella situazione di non poter prendere un libro da una cabina, da un tronco d'albero, da uno scaffale per strada, ho deciso lì per lì di donare mille libri entro fine 2023 a tutti i punti di scambio libri che posso, in Italia, a mie spese. 'Così starò un po' a credito', la mia idea, e, allo stesso tempo, do una mano alla cultura, come faccio quotidianamente attraverso diverse attività promosse sui social".

 

E proprio sui social scatta una sorprendente mobilitazione.
"Sì, il giorno stesso racconto questa storia sul mio profilo Facebook e lancio un appello esponendo l'idea. 'Facciamo così - scrivo - i libri ce li metto io. La spedizione ce la metto io. Voi ci dovete mettere solo una cosa: qualche minuto del vostro tempo. Siete in missione: se nella vostra città trovate un punto di bookcrossing dove stanno poggiati i libri e chi vuole può prenderli, fategli una foto e contattatemi. Mandatemi la foto e ditemi dove spedirvi una ventina di libri. Sarete voi a portarli lì: siamo in missione per conto della cultura!'. Quasi ottomila le condivisioni del post e oltre duemila i commenti: le adesioni sono state a tal punto istantanee e numerose che ho portato subito il mio stanziamento a duemila libri. A oggi, 200 punti di bookcrossing hanno già ricevuto 10 libri ciascuno".

Obiettivo raggiunto subito?
"L'obiettivo è stato raggiunto il giorno stesso in cui ho pubblicato il post, in appena tre ore. Hanno scritto centinaia di persone e sono state selezionate le prime 200. Dieci giorni dopo ho spedito i 200 pacchi con i libri. La missione delle persone è stata ricevere il pacco, tenere un libro in regalo per sé, portare gli altri nove al punto di bookcrossing del proprio paese e scattare una foto per poter compilare un elenco dei punti da me riforniti e realizzare un bel video come prova e ringraziamento. Ma c'è una cosa che vorrei sottolineare. Non sono rimasto stupito del fatto che sono riuscito a donare duemila libri, ma che ci sono centinaia di lettori pronti a mettersi in gioco con me, mettendo a disposizione il loro tempo. E' la cosa più bella".

Soddisfatto, oltre che sorpreso?
"Certamente. Quest'anno, nel mio piccolo, ho donato 10.000 libri a biblioteche, scuole e ora... centri di bookcrossing, che sono casette nei boschi, cabine telefoniche, tronchi d'albero e altre strutture installate da comuni e da privati. E il primo ringraziamento va proprio a quello zoccolo duro dei miei lettori, per la maggioranza donne sui 30 anni, che mi segue e che infonde speranza in un mondo diverso e che risponde a un bisogno di lettura sì, ma soprattutto di innamoramento per il libro. E generosità di donarlo a chi non può acquistarlo".

Come avviene la scelta dei libri da donare e come aderire, se è ancora possibile?
"I libri donati sono stati presi dalla mia biblioteca personale, che conta oltre trentamila volumi. Testi scolastici, di psicologia, romanzi, fumetti e così via. Un tempo per queste mie iniziative li chiedevo in regalo, ma per evitare qualsiasi fraintendimento, ora ne acquisto in grande quantità nei magazzini da svuotare. Al momento non è possibile aderire, perché questa iniziativa è stata già portata a termine".

Con il Natale vicino ha altre idee?
"Seguiranno certamente altre iniziative di questo genere, perché la mia missione resta diffondere ogni giorno la gentilezza e l'amore per la cultura".

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