L'opera, a cura di mons. Dario Edoardo Viganò, verrà presentata mercoledì 29 marzo alle ore 17 presso la sala "Laudato Sì" in Campidoglio, a Roma
© Ufficio stampa
A centoventi anni dalla nascita, lo sceneggiatore, scrittore e giornalista italiano Cesare Zavattini (Luzzara - RE, 20 settembre 1902 - Roma, 13 ottobre 1989) viene ricordato con una pubblicazione ("Cesare Zavattini e l'eredità culturale tra Italia e Cuba" (Magale Edizioni, 156 pp., 25 euro)), in italiano e spagnolo e in coedizione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia e ICAIC, Instituto Cubano del Arte e Industria Cinematográficos, realizzata con il sostegno della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MIC. Un'opera che ne racconta la poetica e la produzione cinematografica. Il libro, a cura di mons. Dario Edoardo Viganò, professore di Cinema presso l'Università Telematica Internazionale UNINETTUNO e presidente del Centro Internazionale di ricerca CAST - Catholicism and Audiovisual Studies, verrà presentato mercoledì 29 marzo alle ore 17 presso la sala "Laudato Sì" in Campidoglio, a Roma.
Il volume - che è stato presentato in anteprima nel mese di dicembre 2022 in occasione de Festival Internazionale del Nuovo Cinema Latinoamericano all'Avana e che si inserisce all'interno delle iniziative Orizzonti Italia-Cuba - ripercorre la memoria artistica di uno dei maestri del cinema italiano attraverso saggi di accademici e studiosi – Orio Caldiron, Luciano Castillo, Gianluca della Maggiore, Gualtiero De Santi, Rosanna Scatamacchia, Simone Terzi, Anastasia Valecce –, corredati da un contributo patrimoniale di immagini concesso in disponibilità dall'Archivio Fotografico della Cineteca Nazionale - Centro Sperimentale di Cinematografia - e dai principali archivi in cui è custodito il patrimonio di Zavattini.
Il libro offre l'opportunità di rileggere l'eredità culturale di uno dei padri del neorealismo – autore insieme a Vittorio De Sica di titoli iconici come I bambini ci guardano (1943), Sciuscià (1946), Ladri di biciclette (1948), Miracolo a Milano (1951) e Umberto D. (1952) – e al contempo consente di rintracciare le contaminazioni tra cinema italiano e cubano proprio grazie all'artista di Luzzara: il contributo di Cesare Zavattini è stato infatti fondamentale per la prima generazione di registi e intellettuali cubani.
"L'anno 2022 è stata l'occasione per rileggere il grande contributo che Cesare Zavattini ha offerto al cinema e al mondo della cultura di due Paesi, l'Italia e l'isola di Cuba. In occasione dei 120 anni dalla sua nascita si è creato un importante gruppo di ricerca internazionale che ha voluto rimarcare non solo i preziosi lasciti culturali di Zavattini, ma anche le numerose influenze sulla creatività delle generazioni a lui successive", spiega Viganò, che aggiunge: "Il volume costituisce un prezioso tassello per mantenere viva l'eredità di un grande intellettuale ponte tra due industrie culturali, ma soprattutto evidenza la centralità della memoria dell'audiovisivo nella società odierna e del domani. Un Paese senza memoria cinematografica è una realtà che si condanna a guardare al futuro con le lenti sbagliate".
Alla presentazione sarà presente anche Nicola Borrelli, direttore generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura che ha sostenuto tutta l'iniziativa e che ha dichiarato: "Compito della Direzione Generale non è solo quello di sostenere e promuovere il cinema nazionale, ma l'audiovisivo tutto, favorendo giovani talenti e al contempo dando continuità al genio creativo di artisti consolidati. Si fa sempre più importante, infatti, l'impegno nella custodia della memoria culturale del nostro Paese, che permetta di preservare il patrimonio audiovisivo prodotto e di garantire maggiori strumenti documentativi per gli storici".
Un'anteprima per i lettori di Tgcom24: