© Ufficio stampa | Paul Gauguin, Haere Mai, 1891
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La mostra inaugura il 17 ottobre a Palazzo Reale: 50 opere per raccontare l’arte a cavallo tra XIX e XX secolo
© Ufficio stampa | Paul Gauguin, Haere Mai, 1891
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Circa 50 opere che raccontano le vette più alte dell'impressionismo, post-impressionismo e delle avanguardie di primo Novecento. Dagli inizi degli anni Sessanta sono custodite nel museo Guggenheim di New York e per la prima volta arrivano in Europa. Al Palazzo Reale di Milano sbarca la mostra "Guggenheim. La collezione Thannhauser, da Van Gogh a Picasso". L'esposizione, che prima di arrivare nel capoluogo lombardo farà tappa a Bilbao e Aix-en-Provence, racconta il lavoro del mercante d'arte Justin K. Thannhauser che, in assenza di eredi, decise di donare la sua collezione alla Solomon R. Guggenheim Foundation nel 1963. Cézanne, Degas, Gauguin, Van Gogh e ben 13 opere di Pablo Picasso, amico intimo di Thannhauser: la collettiva, curata da Megan Fontanella, rappresenta un'occasione unica di ammirare i lavori dei grandi maestri europei finora mai esposti fuori dagli Stati Uniti.
"Una storia di volontà e collezionismo" - "Abbiamo l'opportunità di ammirare i capolavori di un importante museo di New York senza dover attraversare l'oceano", racconta l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno. "In questa mostra si intrecciano la passione per il collezionismo e la volontà di Palazzo Reale di proporre ogni anno un percorso che esplori le più grandi collezioni artistiche del mondo". Oltre alle opere della collezione Thannhauser - da impressionisti del calibro di Édouard Manet e Claude Monet a post-impressionisti come Pierre-Auguste Renoir, la Guggenheim Foundation ha selezionato una serie di opere che andranno ad arricchire il percorso espositivo meneghino. Saranno dunque presentate opere del puntinista Georges Seurat e del cubista Juan Gris, oltre a due tele appartenenti a Paul Klee e Vasily Kandinsky, principali esponenti del movimento artistico del Cavaliere Azzurro.
La storia della collezione Thannhauser - Nel 1905 Heinrich Thannhauser, mercante d'arte ebreo, apre la sua prima galleria d'arte; nel 1908 presenta una delle più grandi retrospettive dedicate a Van Gogh in Germania. L'anno successivo l'attività di famiglia passa nelle mani del figlio Justin, famoso per le esposizioni dedicate al Der Blaue Reiter (Il Cavaliere Azzurro) e a Pablo Picasso, con cui stringerà anche un rapporto di amicizia personale. Trasferitosi a New York, in più di un ventennio la sua casa diventa un luogo di ritrovo per personaggi di spessore come Louise Bourgeois, Henri Cartier-Bresson, Marcel Duchamp e Arturo Toscanini. Rimasto senza eredi e condividendo a pieno la filosofia di promozione dell'innovazione di Solomon R. Guggenheim, decide di donare nel 1965 all'omonimo museo newyorkese 75 opere della sua collezione. Da allora, in segno di riconoscenza, sono esposte in una sala dedicata che porta il nome di Justin Thannhauser.