Colombia, tre giorni di lutto nazionale per la morte di Gabriel Garcia Marquez
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Commozione in tutto il mondo per la scomparsa del grande scrittore: "Ha cambiato la vita dei suoi lettori", dichiara il presidente colombiano Santos. Obama: "L'opera di Gabo continuerà a vivere per le generazioni a venire".
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"Uno scrittore che ha cambiato la vita dei suoi lettori". Così il presidente della Colombia Juan Manuel Santos ha in un discorso ricordato Gabriel Garcia Marquez, morto in Messico, annunciando tre giorni di lutto nazionale nel Paese. "E' stato un amico sincero e leale dei leader rivoluzionari" dell'America Latina, ha commentato via Twitter del presidente del Venezuela, Nicolas Maduro. Obama: "La sua opera continuerà a vivere".
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In un breve intervento a reti unificate, Santos ha ringraziato lo scrittore per aver ricordato al mondo che "la Colombia e l'America Latina non sono, ne saranno, condannati ad altri 100 anni di solitudine: sapremo avere una seconda opportunità".
"Per noi, i colombiani, Gabo non ha inventato il realismo magico ma è il miglior esponente di un paese che è in se stesso realismo magico", ha aggiunto il presidente colombiano, ricordando che le bandiere del Paese saranno a mezz'asta quale omaggio "a chi ha dato voce ai nostri silenzi e alle leggende dei nostri nonni".
Obama: "Continuerà a vivere per le generazioni a venire" - Toccante anche il saluto del presidente statunitense, Barack Obama: "Con la sua, il mondo ha perso uno dei suoi più grandi scrittori visionari e uno dei miei preferiti sin da quando ero giovane. Il mio cordoglio va alla sua famiglia e a suoi amici, che spero abbiano conforto nel fatto che l'opera di Gabo continuera' a vivere per le generazioni a venire".
Barroso: "Era la voce del nostro mondo" - "Una voce dell'America Latina che è diventata la voce del nostro mondo". Josè Barroso, presidente della Commissione europea, ricorda così Garcia Marquez. "La sua immaginazione ci ha resi più ricchi, e la sua scomparsa ci fa più poveri. Il suo lavoro sopravviverà", aggiunge Barroso.
Lula: "Un simbolo" - "Gabriel Garcia Marquez è stato uno straordinario scrittore, un esimio giornalista, un grande militante delle cause democratiche popolari ed un simbolo per tutti noi in America latina". E' il ricordo dell'ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, che ha inviato le condoglianze ai familiari dello scrittore scomparso.
L'addio dell'amico-rivale Vargas Llosa - "E' morto un grande scrittore, le cui opere hanno dato una grande diffusione e un grande prestigio alla nostra lingua": così lo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa ricorda Garcia Marquez. Vargas Llosa fu grande amico di Garcia Marquez per anni, fino a una clamorosa rottura nel febbraio del 1976, segnata da un pugno in faccia con il quale il peruviano colpì Gabo in un cinema di Città del Messico, per motivi mai chiariti. Vargas Llosa ha sottolineato che "i suoi romanzi continueranno a vivere e a conquistare lettori ovunque".
Shimon Peres: "Sognava la pace Israele-Palestina" - Cordoglio anche da parte di Shimon Peres, capo di Stato israeliano: "Ho avuto il privilegio di incontrarlo in Colombia, mostrò vivo interesse per la pace fra noi e i palestinesi. La attendeva con ansia e mi disse: 'Finché non ci sarà la pace nella vostra terra il mio cuore sarà spezzato. Prego che questo mio sogno si realizzi'".
Lunedì l'ultimo saluto a Città del Messico - Il Palazzo delle belle arti di Città del Messico ospiterà, lunedì, la cerimonia di omaggio a Gabriel Garcia Marquez. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Nazional per la Cultura e le Arti del Messico, Rafael Tovar y de Teresa, accordatosi con la vedova dello scrittore, Mercedes Barcha.
Intanto i resti dello scrittore sono stati portati in una delle sedi della funeraria Garcia Lopez, nella zona di San Jeronismo, dove è stata organizzata una veglia funebre per i familiari e gli amici del Nobel.