Cappellino da baseball e lineamenti più femminili, Corto è tornato in libreria il primo settembre stupendo anche la critica. "Ci siamo immedesimati in lui e da quel momento è stato tutto naturale"
Corto Maltese: Oceano Nero, il nuovo lavoro di Martin Quenehen e Bastien Vivés © Tgcom24
"Ho conosciuto Hugo Pratt nella biblioteca dei miei genitori quando ero adolescente. È stato uno shock per me scoprire che un fumetto fatto per gli adulti fosse in grado di arrivare anche ai più giovani. E così Hugo Pratt è entrato nella mia vita e nei miei sogni" lo racconta Martin Quenehen, sceneggiatore e documentarista, ospite giovedì 23 settembre della galleria Nauges di Milano, per presentare il nuovo albo dedicato alle avventure di Corto Maltese: Oceano Nero.
Insieme al fumettista Bastien Vivés, i due artisti francesi hanno ridato vita allo storico marinaio di La Valletta, più giovane e femminile nei lineamenti. Con il cappellino da baseball anziché lo storico cappello da marinaio, sigaretta tra le dita e sguardo profondo, Corto mantiene il suo spirito avventuroso, libero e disincantato, per affrontare la grigia attualità iniziata con la caduta delle Torri Gemelle.
Ambientato un secolo dopo le storie di Pratt, il fumetto di Bastien e Martin colpisce non solo i grandi amanti del genere ma anche nuovi e inesperti fan, attratti da un prodotto più contemporaneo. "Probabilmente se non ci fosse stato un evento come questo non avrei mai letto Corto Maltese" racconta uno dei ragazzi accorsi alla Galleria per incontrare gli autori, mentre un alto commenta: "I miei genitori me lo leggevano quando ero piccolo e quindi ci sono molto affezionato. Avevo qualche dubbio quando è uscito Oceano Nero, invece mi è piaciuto molto".
Pubblicato in Italia dalla casa editrice Cong, è già alla sua terza ristampa dopo meno di un mese dall'arrivo nelle librerie, rispondendo così anche a chi era troppo legato al mito di Pratt per accettare una nuova avventura. "Non ho sentito pressione mentre disegnavo Oceano Nero, solo quando ho letto il nome di Pratt sulla copertina ho avvertito un po' di responsabilità – scherza Bastien – lui però aveva lasciato una tale eredità di tracce, che sembrava proprio volesse che venissero continuate" ha concluso.