Eʼ stato il direttore di "WOW Spazio Fumetto", Luigi Bona, a dare la notizia spiegando che adesso lo spazio espositivo è fortemente a rischio chiusura
Il fumetto non è un bene culturale. Almeno secondo il ministero dei Beni Culturali che con questa motivazione ha rigettato la richiesta di aiuto economico inoltrata da "WOW Spazio Fumetto", il museo del fumetto di Milano per far fronte alle perdite causate dalla chiusura durante il passato lockdown. "Con dieci anni di attività e centinaia di mostre che hanno riscosso successo di pubblico e critica, un gemellaggio internazionale con il Museo del Fumetto di Bruxelles, ci aspettavamo che 'WOW Spazio Fumetto' avesse diritto ad essere aiutato con un contributo" aveva spiegato il direttore Luigi Bona.
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Inaugurato il 1° aprile del 2011, "WOW Spazio Fumetto" si è contraddistinto non solo per l'attività espositiva, ma anche per quella didattica, con corsi di fumetto, sceneggiatura e stop motion rivolti ai più giovani e apprezzatissimi dai ragazzi. Un museo vivo, non statico, dove i fumetti sono a disposizione per la lettura come in una classica biblioteca pubblica, ma sono anche il cuore di "un archivio di più di 800mila pezzi prestati anche ad importanti realtà museali italiane", come tiene a sottolineare Bona.
Tutto questo non è bastato al ministero, dove evidentemente il fumetto viene ancora considerato un'arte di serie B, esattamente come avviene per la musica pop e rock rispetto alla classica. E proprio questo è quello che più ha fatto male ai responsabili dello spazio WOW. Il museo, attualmente chiuso come da Dpcm fino al 3 dicembre, aveva in corso (programmata fino al 6 gennaio) una mostra sulla storia della Marvel dal 1939 a oggi, e un'altra, fino al 12 dicembre, su "Trent'anni di Crepax". Ma adesso il futuro è più che mai un'ipotesi.
"Non è così che si aiuta la cultura - sottolinea Bona -. Purtroppo in quest'ottica la prospettiva futura è quanto mai incerta e sempre più indirizzata verso un'inevitabile chiusura".