il nuovo libro di albina perri

Delitti Imperfetti: gli errori degli assassini in un libro tra giallo e noir

Tante volte gli autori dei delitti più efferati si sono condannati da soli per disattenzione, superficialità, per dettagli banali. Ecco le loro storie: storie di orrore, ma anche di una giustizia che alla fine trionfa

di Luca Rigamondi
16 Nov 2023 - 19:24
 © Ufficio stampa

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“Era il 2 marzo 2006. Ore 19.30. Tra i campi di Casalbaroncolo, provincia di Parma, c’era il casolare della famiglia Onofri. Una casona robusta e ben piantata a terra, com’erano una volta le case contadine. Fuori era tutto gelo e nebbia lattiginosa. Dentro c’era il calore di una tavola apparecchiata, sul fuoco la minestra che bolliva. Era ora di cena. Mamma Paola, papà Paolo, Sebastiano, 7 anni, e il piccolo Tommy, 18 mesi, un bambolotto riccio riccio tutto occhi blu, erano già in tinello. Tommy era sul suo seggiolone, aveva la febbre, non voleva mangiare. Mamma Paola, come tutte le mamme del mondo, faceva i numeri per mettergli in bocca almeno un boccone, ma lui non ne voleva sapere. Si rideva, si parlava. Era una sera come tante altre, in una qualsiasi famiglia. Quando all’improvviso andò via la luce. E i mostri, si sa, escono dal buio”.

Inizia così la ricostruzione, precisa, dettagliata e tristemente realistica, di uno dei tanti delitti raccontati da Albina Perri, giornalista con una lunga esperienza in cronaca, nel suo nuovo libro Delitti Imperfetti: è il caso del piccolo Tommaso Onofri, che nel 2006 tenne con il fiato sospeso tutta Italia. Allora, ci volle un mese per comprendere com’erano andate davvero le cose: il piccolo era stato rapito e poi ucciso da Mario Alessi, che aveva lavorato come muratore a casa del piccolo, incastrato da un’impronta lasciata sul nastro adesivo usato per immobilizzare la famiglia di Tommy quella maledetta sera di inizio marzo. Un dettaglio piccolissimo, apparentemente invisibile, che pure ha permesso di chiudere il cerchio.

Perché la giustizia vince, perché la giustizia è più forte, come scrive la Perri nel suo libro, con il quale ha scelto di tornare sulla scena di alcuni dei crimini più famosi degli ultimi anni per dimostrare che i delitti perfetti non esistono. Esistono forse assassini particolarmente fortunati, che confermano quella statistica secondo cui un omicida su quattro oggi resta impunito, almeno in Italia. Con una penna raffinata e con la prefazione di Vittorio Feltri, Albina Perri torna così sulla scena del crimine di tanti misfatti che hanno riempito le pagine di cronaca dei giornali. Analizzando le indagini mossa da quella curiosità che sposta le montagne e che soprattutto inchioda gli assassini. Per sempre.

Del resto la storia è piena di errori banali: Peter Goebbels, serial killer di Berlino Ovest, dopo quattro omicidi perse la sua carta d’identità sulla scena del crimine. Ancora, nel terribile delitto del Circeo, gli assassini Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira vennero scoperti perché non si assicurarono che le due vittime nascoste nel bagagliaio fossero entrambe morte, prima di uscire a cena. Richard Cottingham, il killer di Times Square, aveva disegnato la mappa dell’albergo dove aveva commesso alcuni omicidi per vantarsi con i colleghi di lavoro. Dennis Nielsen, serial killer e necrofilo scozzese, buttò i pezzi delle sue vittime nel water, intasandolo. David Berkovwitz, il serial killer detto il Figlio di Sam, venne catturato perché quando commise un duplice omicidio aveva lasciato l’auto in divieto di sosta e prese una multa.

E poi ancora, Leonard Earle Nelson, lo Strangolatore oscuro che terrorizzò gli Stati Uniti negli anni Venti, andò dal barbiere con il sangue dell’ultima vittima tra i capelli. Il famosissimo serial killer Ted Bundy fu preso per un banale controllo stradale, perché girava su un’auto rubata, guidando a zig zag, di notte e senza luci. E poi ci sono le storie italiane che Albina Perri ricostruisce nel suo libro: quella di Giuseppe Piccolomo, della contessa Alberica Filo della Torre, della Circe della Versilia, di Guerrina Piscaglia, di Donato Bilancia, di Marco Vannini, di Isabella Noventa, di Unabomber, di Massimo Bossetti e dei Ludwig, oltre naturalmente a quella del piccolo Tommy. Undici storie terribili, unite da un unico denominatore: il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi e prima, perché “se sputi al cielo, in faccia torna”.

Le prime pagine del libro in anteprima per i lettori di Tgcom24

Delitti imperfetti - Gli errori fatali degli assassini
Albina Perri
Mursia
Pag 176
Prezzo 16 €

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