Il nome di Anita Raja, moglie dello scrittore Domenico Starnone, non è certo nuovo tra quelli a cui i "cacciatori" alla vera identità di Elena Ferrante, ritornano spesso. Ma stavolta ci sarebbero persino le prove, supportate tuttavia non da spiegazioni letterarie, bensì da conti correnti e dati finanziari. Per sciogliere il giallo, che da tempo arrovella fedelissimi e non della scrittrice della tetralogia "L'amica geniale" alcuni media hanno condotto un'indagine corale sui conti di Anita Raja.
Sarebbe quindi ufficialmente lei a nascondersi dietro lo pseudonimo di Elena Ferrante. 63 anni, traduttrice residente a Roma ma di madre ebrea polacca, arrivata a Napoli dopo essere sfuggita all'Olocausto. Da anni Raja collabora con le edizioni e/o e negli anni Novanta avrebbe anche coordinato la collana degli Azzurri, che ha pubblicato una manciata di libri tra cui il primo romanzo della Ferrante. A sciogliere il mistero avrebbe concorso una inchiesta finanziaria condotta in partnership tra La Domenica del Sole 24 Ore, la tedesca Frankfurter Allgemeine Zeit e la francese Mediapart, che pubblicano congiuntamente la notizia. L'inchiesta svelerebbe come negli ultimi anni sarebbe stata proprio la Raja a beneficiare degli introiti derivanti dal successo dei libri della Ferrante, con un aumento del suo reddito di quasi il 50%, nel 2014 e del 150% nel 2015. Stesse percentuali riscontrate negli aumenti di bilancio della casa editrice. Stessa tecnica d'indagine con gli immobili acquistati dalla coppia. Nel 2000, l'anno di uscita del film di Martone tratto dal libro della Ferrante "L'amore molesto", Anita Raja avrebbe acquistato un appartamento nel centro di Roma. L'anno dopo una casa in Toscana. E così via con un dettagliato resoconto delle spese e degli incassi della moglie di Starnone.
Nessuno degli interessati conferma, nessuno smentisce, ma Sandro Ferri, editore di e/o si dichiara infuriato da questa intrusione nella vita privata di una persona che non vuole semplicemente rivelare la propria identità. Intrusione peraltro che non poggia, come è stato finora su basi letterarie e quindi inerenti il tema, bensì su conti economici.
Erri De Luca, interpellato da Adnkronos, azzarda invece un suggerimento per chi ha compiuto queste indagini finanziarie: che vengano svolte al fine di stanare eventuali evasori fiscali... i lettori forse sono più interessati a leggere ciò che viene scritto, come viene scritto, piuttosto che perdere tempo dietro a illazioni su chi scrive. E a questa conclusione sono giunti in molti tra i tanti che hanno commentato. Tra l'indignato e l'ironico, l'indagine che avrebbe portato a smascherare Elena Ferrante.