Esordio letterario per Alessandro Corso, architetto di professione. Nelle sue composizioni continuo il rimando al binomio uomo-macchina
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Districarsi tra realtà e immaginazione, pensare a un concetto fermo di verità e poco dopo risolversi nello strenuo tentativo di scardinarlo. Questa la natura dei "Disinganni essenziali" di Alessandro Corso, raccolta di poesie uscita per l'editore Giuliano Landolfi, secondo le parole dello stesso autore. Corso, siciliano, 43 anni, architetto "e autore per passione", è alla sua prima pubblicazione. Ritiene che in un'era dove valori e mestieri si vanno perdendo uno dietro l'altro, dove tutto sembra avere il suo corrispettivo tecnologico, è la poesia che giunge a porre e porsi degli interrogativi pressanti e fermi.
Ecco un estratto con tre poesie tratte da "Disinganni essenziali"
"La problematica affrontata - scrive nella prefazione alla raccolta Giuliano Ladolfi - si fonda su un continuo rimando al binomio uomo-macchina, attraverso l'uso di vocaboli e modelli del linguaggio tecnico-informatico contemporaneo, basata per lo più sul verso libero e rapido".
Un binomio uomo-macchina che risente dell'influenza di scrittori e filosofi come Philip Kindred Dick e Michel Foucalt, "i quali hanno lasciato riflessioni profonde sull'inevitabile mutamento della società umana causato dal progresso tecnologico e hanno preconizzato da un lato l'avvento del “cyber-uomo” e dall'altro la diffusione di una concezione gnoseologica basata sulla realtà del post-umano". Un post umano che nelle poesie di Corso può rappresentare una rinascita.
Il libro sarà presentato venerdì 17 aprile a Enna presso il caffè letterario Al Kenisa