La biografia di Selene Biffi

E' italiana la maestra di Kabul: la vita tra bombe, burqa e cantastorie

Selene Biffi racconta come ha costruito una scuola fatta di fango e speranze a Kabul tra diffidenze e attentati. Con uno stile schietto e diretto traccia un ritratto realistico della Kabul odierna, lontano da green zone e militari, tra passato e voglia di futuro

16 Giu 2014 - 15:21
 © ufficio-stampa

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A Kabul c'è chi esporta democrazia coi militari e chi speranza sotto forma di storie. La prima forma di export - Enduring Freedom e capitoli successivi - scadrà a fine 2014, la seconda – The Qessa Academy - è solamente agli inizi. Di Enduring Freedom sappiamo quanto basta, dell'Accademia delle Storie (in lingua Dari) sappiamo di più grazie a "La maestra di Kabul", biografia di Selene Biffi, 31enni di Mezzago (Monza) da dodici anni in prima fila nel sociale. E quando si dice prima fila significa India (i genitori hanno aperto una scuola e un ospedale a Jalilpur, una bidonville nei pressi di Varanasi) ma soprattutto Afghanistan. La biografia, pubblicata da Sperling and Kupfer, è scritta con il giornalista Carlo Annese.

“La maestra di Kabul”, se fosse uscito in Francia o negli Usa, sarebbe già in avanzata fase di metamorfosi. Da libro a film. Tanto per rendere l'idea c'è chi paragona questo testo a volumi Leggere Lolita a Teheran di Azara Nafisi o a Tre tazze di te di Greg Monterson . Selene Biffi racconta una Kabul vissuta ben al di fuori dalla green zone e dalle ambasciate, una Kabul ancora incatenata al suo passato ma con un'idea diversa di futuro. Descrive tutte le sue esperienze in questo Paese dove ha messo piede per la prima volta il 21 settembre 2009, un mese prima del più disastroso attentato all'Onu. Selene racconta di aver conosciuto occidentali diffidenti e pashtun pronti a darle una mano, passando per funzionari Onu capaci di criticare un contractor che estrae armi durante un attacco talebano e pagare un mujaeddin per scortare un'europea in una zona pericolosa.

Formazione a distanza prima, cinque missioni per agenzie Onu poi. Quindi un sussidiario a fumetti per spiegare agli afghani che lavarsi le mani può salvare la vita. Questo il background di questa donna italiana che adesso, grazie alla vittoria nel Premio Rolex, ha realizzato il sogno di The Qessa Academy, una scuola di cantastorie che diffondano messaggi di sviluppo e conoscenza in un popolo reduce da 35 anni di guerre. Un popolo per il quale leggere e scrivere è ancora un miraggio. Le parole no, le parole le conoscono e le ascoltano da quelle parti. Per questo Qessa Academy è la sfida più grande: La maestra di Kabul prende per mano il lettore con uno stile asciutto e diretto e lo porta per le strade polverose e trafficate della capitale afghana. Emozioni, lacrime, notti passate nei bunker e incazzature di un'occidentale in un Paese dove lo straniero, quando va bene, è tollerato. Occidentale e donna in una nazione dove il burqa è ancora una realtà. Occidentale, donna e a Kabul di sua iniziativa per aprire una scuola (aconfessionale e apolitica), gratuita (ogni cosa da quelle parti è valutata in base al suo prezzo) e senza alcun doppio fine.

Attorno alla scuola dalle pareti di fango e dai banchi rosa (realizzati forse per errore da un artigiano locale) scorre un microcosmo di persone, cartine tornasole della Kabul attuale: dal primo braccio destro Ghulam (esperto ma troppo vecchio stile) al suo successore Fahrad (giovane e volenteroso), da Bakhtiar (una certezza per l'attività e la sopravvivenza di Selene) a Samim, Mahboba, Wakil e i ragazzi che hanno resistito un corso intero di studi, ottenuto un diploma e messo in scena le loro storie. Sei allievi su 17 ce l'hanno fatta. Qualcuno ha iniziato ma è scomparso senza un perché, qualcun altro ha ammesso che la famiglia non gradiva una tale esperienza. Ma Selene per questi sei cantastorie è passata sotto le granate e i kalashnikov, ha visto morire colleghe italiane e non (come Barbara De Anna, uccisa dai talebani il 23 maggio 2013) e ha corso il rischio di finire tra gli obiettivi della campagna di primavera dei talebani. E ha tenuto duro, vincendo: la maestra di Kabul a settembre torna nella sua scuola di fango con i banchi rosa.



Selene Biffi
con Carlo Annese
"La maestra di Kabul"
Sperling & Kupfer

Pagine 198 - Euro 17,50

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