+5% di atti illegali al giorno

Editoria, cresce la pirateria in tempo di Covid: il 35% degli italiani scarica libri in maniera illegale

La ricerca Ipsos commissionata dall'Associazione Italiana Editori lancia l'allarme: il danno per il mondo del libro equivale a 771 milioni di mancato fatturato. Proliferano canali, chat e siti dedicati alla diffusione non autorizzata di testate giornalistiche

29 Mar 2022 - 18:18
 © Ufficio stampa

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Durante la pandemia è cresciuto in Italia il fenomeno della pirateria di libri a stampa, eBook e audiolibri: in base alla seconda analisi commissionata dall’Associazione Italiana Editori (AIE) all’istituto di ricerca Ipsos, nel 2021 si sono compiuti 322.000 atti di pirateria al giorno, in crescita del 5% rispetto al 2019.

Le perdite per l'editoria - La pirateria priva il mondo del libro di 771 milioni di euro di fatturato, pari al 31% del valore complessivo del mercato al netto di editoria scolastica ed export. Per il sistema Paese, conteggiando quindi anche le attività collegate a partire dalla logistica, i servizi e altro ancora, questo si traduce in una perdita di 1,88 miliardi di fatturato e un mancato gettito fiscale di 322 milioni di euro. La filiera del libro perde 5.400 posti di lavoro, che diventano 13.100 con l’indotto. Il fenomeno coinvolge più di un italiano su tre sopra i 15 anni (il 35%), il 56% dei professionisti (avvocati, notai, commercialisti, ingegneri, architetti e altri) e l’81% degli studenti universitari.

"Serve l'intervento del governo" - A lanciare l'allarme gli editori nel corso di un incontro a cura di Aie-Fieg. “Leggere, ascoltare o addirittura distribuire libri e audiolibri piratati significa contribuire a un fenomeno che toglie risorse economiche e posti di lavoro all’editoria, introiti fiscali allo Stato e che riduce le opportunità per i giovani creativi di poter vivere del loro lavoro grazie ai diritti d’autore - ha spiegato il presidente di AIE Ricardo Franco Levi. Ribadita anche la necessità di rendere le persone più consapevoli dell'illegalità della pirateria e di attivare "campagne di contrasto efficaci come quella sugli abbonamenti alle tv a pagamento”.

La diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore - Nel condividere l’impegno dell’AIE alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle conseguenze, anche penali, di comportamenti che violano il diritto d’autore online, il Presidente della FIEG, Andrea Riffeser Monti, ricorda - tra i risultati più significativi delle iniziative intraprese negli ultimi anni da Gli Editori - anche l’ampliamento degli strumenti contro i fenomeni di pirateria digitale: “Il rafforzamento dei poteri dell’Agcom in materia, sia sotto il profilo sanzionatorio sia sotto il profilo procedurale, va inteso quale indispensabile completamento della disciplina di riferimento ed è di fondamentale importanza per l’industria dell’editoria giornalistica, soprattutto in considerazione delle ingenti perdite subite dalle imprese editoriali a causa della proliferazione di canali, chat e siti dedicati alla diffusione non autorizzata di testate giornalistiche, perdite stimate, da un’analisi molto conservativa effettuata dagli uffici di FIEG nell’aprile 2020, in circa 250 milioni di euro l’anno".

I dati Ipsos - Secondo la ricerca presentata dal presidente di Ipsos Nando Pagnoncelli, gli italiani con età superiore ai 15 anni sono consapevoli che piratare libri, ebook, banche dati è illecito e illegale, anche se un po’ meno di due anni fa: risponde affermativamente l’82% (erano l’84%). Malgrado questo sempre più persone ritengono poco o per nulla probabile che gli illeciti vengano scoperti e puniti (il 68%, erano il 66%), mentre lo considerano un comportamento poco o per niente grave il 39% (dato invariato rispetto a due anni fa). Il 23% (circa uno su cinque) ha scaricato illegalmente libri digitali o audiolibri e il 17% li ha ricevuti da amici e familiari, il 7% ha ricevuto da amici e familiari libri fotocopiati, il 6% ha utilizzato chiavi di accesso non sue per accedere a ebook e audiolibri in abbonamento, il 5% ha acquistato libri fotocopiati. A essere danneggiati sono tutti i settori del mondo editoriale: le vendite perse nel settore della varia (fiction e saggistica) sono pari a 36 milioni di copie l’anno (stampa e digitale), per un mancato fatturato di 423 milioni di euro. Le copie (stampa e digitale) perse nel settore universitario sono 6 milioni, pari a un fatturato di 230 milioni di euro; quelle nel settore professionale – libri a stampa, digitali e banche dati – sono pari a 2,8 milioni di copie, con una perdita a valore di 118 milioni di euro.

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