Completata la squadra della Regione Lombardia
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La scelta di Vittorio Sgarbi come ambasciatore delle Belle Arti per Expo da parte della giunta lombarda di Roberto Maroni si affianca a quella del ciclista Felice Gimondi per lo sport, Philippe Daverio per la cultura, Carlo Cracco per il cibo e Gaetana Iacono per il vino.
Roberto Maroni: "Il professor Sgarbi ha accolto questo invito e ne sono lieto, perché le sue proposte sono molto interessanti e le ritengo utili per valorizzare tanti aspetti culturali, anche nascosti, della nostra Lombardia e penso ci siano le premesse per fare un ottimo lavoro".
Per Sgarbi: "Milano è la più grande città d'arte del Nord Italia ed è la quarta città italiana dopo Firenze, Roma e Venezia per patrimonio artistico e questa è una percezione che in Italia non c'è. Pensate solo che Milano ha un patrimonio artistico più importante di una città come New York. E la Lombardia ha un patrimonio artistico immenso. Il tempo stringe, ma non dobbiamo inventarci nulla, dobbiamo solo valorizzare quello che già esiste a Milano e in Lombardia, quello che già c'è". Sgarbi ha proposto anche di portare a Milano, durante Expo, alcune opere pittoriche dei più celebri maestri rinascimentali o post rinascimentali, ospitati alla Galleria degli Uffizi di Firenze, e i Bronzi di Riace, in modo che questi tesori dell'arte possano essere ammirati dai milioni di visitatori che si troveranno a Milano in quel periodo. Le statue sarebbero in prestito "anche per un periodo limitato di due mesi, in cambio di due dipinti di Caravaggio" che potrebbe cedere temporaneamente il FEC al museo di Reggio Calabria. A tal proposito Roberto Maroni deve incontrare oggi il ministro Franceschini per discuterne.
Con la sua abituale irruenza Sgarbi ha affermato che "i bronzi sono ostaggio della 'ndrangheta" degli interessi delle istituzioni locali e del pregiudizio che siano inamovibili. Non c'è nulla di più movibile dei bronzi."
Sempre a proposito di EXPO, Sgarbi che svolgerà il suo incarico a titolo di gratuità, ha attacato Germano Celant, curatore per EXPO ITALIA del padiglione "Arts and Food" che sarà allestito in tutto lo spazio della Triennale, dove Celant è anche direttore artistico, per il compenso stratosferico di 750mila euro. "Un prezzo fuori da ogni mercato per un critico di nessun valore. Un danno per Milano e un furto per l'erario.Ho l'intenzione di presentare un esposto alla Corte dei Conti". Contestazione per altro assai condivisa e oggetto di durissime critiche anche internazionali. Si pensi che il Direttore della Biennale di Venezia ne prende 120.000, che il direttore degli Uffizi prende mensilmente 1.890 euro. Un sesto di quel compenso ricevono i curatori internazionali.
Passando poi all'Expo Gate, le due “porte” costruite davanti al Castello Sforzesco, che durante l'Esposizione funzioneranno da centro di comunicazione degli eventi legati a Expo 2015 dentro la città, Sgarbi descrive così la struttura: "Tralicci costati 4 milioni di euro che occultano il Castello, fatti da uno studio di deficienti", che il Presidente della Triennale, d'accordo con Pisapia, vorrebbero mantenere in permanenza. Un vero scempio e iattura per la città!