Felice Casorati, maestro italiano nel mondo
© ufficio-stampa
© ufficio-stampa
Inaugurata lo scorso 25 ottobre alla Fondazione Ferrero di Alba una mostra-museo con 65 dipinti esposti per celebrare il pittore novarese
© ufficio-stampa
Singolare è il taglio scelto da Giorgina Bertolino per la mostra di Felice Casorati alla Fondazione Ferrero di Alba: non un percorso cronologico, non una rassegna tematica, ma una selezione di opere fatta sulla base della loro storia espositiva: Biennali di Venezia, mostre internazionali, collettive in musei europei, del nord e del sud America.
© ufficio-stampa
© ufficio-stampa
Mostre storiche, che hanno portato la pittura del maestro novarese in tutto il mondo, a dimostrazione del suo valore internazionale e dell'attenzione che la sua ricerca ha avuto fin dai primi anni del secolo scorso. Sessantacinque dipinti e un nutrito gruppo di disegni raccontano infatti la presenza di Casorati nei luoghi e nelle occasioni più importanti del suo tempo, ma documentano anche tutto il suo corpus creativo, la bellezza e l'eleganza di una linea asciutta e sintetica, il fascino di un colore pulito, dentro al quale ha racchiuso il chiarore vitreo di una luce immobile e pensosa.
Apre la rassegna il ritratto della sorella, esposto alla Biennale di Venezia del 1907, dove Elvira è presa di profilo in un abito nero argenteo, cappello coordinato e una veletta bianca che le avvolge il viso pallido e altero. Il portamento regale è giustificato dallo stemma nobiliare che emerge appena dall'impenetrabile fondo nero di evidente tradizione nordica. Negli anni a venire, Casorati indicherà questo dipinto (che conserverà sempre appeso nella sua casa torinese) come punto di partenza della sua lunga carriera.
Ci sono già alcuni degli elementi che renderanno la sua pittura unica e immediatamente riconoscibile: essenzialità, raffinatezza, studio attento dello spazio, un curato senso della misura, un ordine neo platonico e il soggetto femminile. E, se ancora mancano i rosa granitici, i blu oltremare, i verdi delle pietre dure, già c'è il nero, il colore che da lì in poi gli servirà a marcare le ombre, a tagliare i contorni, a disegnare geometrie e sottolineare i dettagli. Chiude la mostra un'altra donna, una dormiente del 1951. L'opera, esposta alla Biennale veneziana del 1952, raffigura una fanciulla accoccolata, un tema ricorrente nella pittura di Casorati, tutta orchestrata sui toni dei verdi, ma suddivisi in rettangoli o sagome geometriche profilati di nero, come fossero pezzi di una vetrata medioevale.
La rigidezza delle forme, che delineano lo spazio e che come un puzzle costruiscono la figura della donna, contrasta con la dolcezza del suo sonno, il garbo del colore e conferisce all'insieme un'atmosfera incantata e senza tempo. Del resto lo aveva scritto lui stesso nel catalogo della I Quadriennale di Roma del 1931: “Io sento il valore della forma, dei piani, dei volumi, ottenuto per mezzo di un colore tonale non realistico e insomma di quella che può dirsi l'architettura di un quadro, in senso peraltro musicale o lirico e non decorativo e puramente formale".
Felice casorati. Collezioni e mostre tra Europa e Americhe
25 ottobre - 1 febbraio
Alba (Cn), Fondazone Piera, Pietro e Giovanni Ferrero
per informazioni: www.studioesseci.net/mostra.php