© maurizio buscarino
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Oltre 90 opere ripercorrono la carriera di uno dei più importanti fotografi internazionali di teatro
"Maurizio Buscarino – Figure nel campo dello sguardo" è la mostra che ripercorre la carriera di Maurizio Buscarino con oltre 90 opere, esposte fino all'8 giugno presso le Sale d'Arte di Alessandria. Gli scatti, scelti personalmente dal fotografo e dalla curatrice Giovanna Calvenzi, coprono un arco temporale che parte dal 1975 e arriva fino ai giorni nostri offrendo allo spettatore uno sguardo intimo e profondo sul teatro, come metafora della condizione umana e indagine sul concetto di finzione e di realtà.
Le foto di Maurizio Buscarino non solo portano una testimonianza degli eventi teatrali e dei suoi grandi protagonisti, ma lo sguardo del fotografo che ne scruta i volti per metterne a fuoco l'anima. Così il suo archivio nel tempo è diventato un imponente documento sulla cultura degli ultimi decenni del Novecento esplorata attraverso il suo punto di vista sul teatro che, insieme ai suoi scritti, è una importante rappresentazione della sua visione del mondo. "Nel teatro ho incontrato molte tribù, alleate o in guerra fra loro, alcune non sanno nemmeno dell’esistenza di certe altre. E poi sciamani, donne, piccoli e grandi guerrieri, pazzi, sapienti, astuti, malati, venditori di whisky, predicatori, prigionieri, solitari, morenti, esseri gentili, esseri indifesi, certi visi pallidi, anche qualche essere vile, ognuno con il proprio sguardo: diritto verso di me o abbassato o sorridente o segreto o portato altrove o assente o torvo o trasparente o folle o disperato. È questo sguardo che cerco di trattenere, per un momento, quando il vertice delle cose si chiude, per afferrare un appiglio, una certezza. Le fotografie, per me, sono la pressione dello sguardo, unica possibilità di contatto".
Le oltre 90 opere in mostra ad Alessandria ripercorrono la carriera di Maurizio Buscarino che, a partire dal 1973, ha testimoniato il teatro in tutte le sue forme. Una sezione della mostra, con 37 opere, è dedicata al Laboratorio Lirico di Alessandria, un ambizioso progetto che dal 1980 al 1992 ha portato la performance lirica a un alto livello e di cui Buscarino è stato testimone.
Nato a Bergamo nel 1944, Maurizio Buscarino si avvicina al teatro grazie all’ incontro nel 1973 con La casa del padre della compagnia norvegese dell’Odin Teatret, un incontro che sancisce la nascita di una carriera cinquantennale che lo porterà a viaggiare in Italia, in Europa e nel mondo per raccontare e testimoniare il teatro in tutte le sue forme. Tadeusz Kantor, Jerzy Grotowski, Eimuntas Nekrosius, Dario Fo e Vladimir Vasiliev sono solo alcuni dei nomi di celebri attori, registi e coreografi con i quali Buscarino ha collaborato, i cui viaggi lo porteranno fino in Giappone per realizzare un reportage sulla figura di Jusaburo Tsujimura, esponente di spicco del Bunraku, il teatro giapponese di “marionette”. Alla contemporaneità che lo circonda, Buscarino ha dedicato grande attenzione anche per attraversare le esperienze dei teatri della marginalità, i teatri di ricerca e di sperimentazione, come quello di Pontedera, ma anche ai teatri delle carceri, come quelli di Volterra, Lodi, Milano, Foggia, Bologna e Palermo.