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Osservazione, linguaggio e processi d'ascolto sensoriale hanno reso possibile la realizzazione di un'esperienza immersiva nel diario di bordo dell'artista
Il viaggio di Margherita Morgantin è iniziato il 29 agosto. In lungo e in largo per la Lombardia fino alle regioni confinanti, percorrendo le tratte della rete ferroviaria Trenord, l'artista ha osservato le connessioni tra le comunità e i loro territori.
Il viaggio è prezioso. È proprio da questa affermazione che nasce la collaborazione tra Morgantin e Trenord, una delle più importanti realtà nel settore del trasporto pubblico a livello europeo. Il Direttore Comunicazione, Relazioni Esterne e Sostenibilità di Trenord - Paolo Garavaglia - ha precisato che la collaborazione tra la rete ferroviaria e Morgantin "nasce dalla volontà di guardare e far guardare il nostro lavoro con gli occhi dell’arte".
Un numero: 15.289.000, i minuti in senso collettivo che i viaggiatori trascorrono sui treni ogni giorno, porzioni di tempo dove ci si incontra con l'altro e si guardano le cose. L'omonima opera dell'artista che riprende il crono è un audio performance in collaborazione con Beatrice Goldoni e Simone Schiavo. Una vera opera immersiva. "Hic et nunc" dicevano i latini, tradotto "qui e ora, adesso". Per mezzo del ritmo, della ripetizione, dei segni e delle tracce, la ricerca di Morgantin è di un tempo presente oltre che di un limite geografico e sociologico. Lo studio si incentra sull'ecologia intesa come la scienza che studia i rapporti tra gli esseri viventi e gli ambienti organici o inorganici in cui sono immersi.
La sottostazione elettrica (SSE) di Novate Milanese è stata realizzata nel 1929 ed è la prima a ricevere energia ad alta tensione e a convertirla diminuendo il voltaggio per poi immetterla nel circuito ferroviario. Non a caso sulla facciata esterna c'è la scritta "stazione di trasformazione e conversione" che è anche il mantra poetico preso in prestito da Morgantin.
La stazione di sosta e di elaborazione dati di Morgantin aveva come base Milano, precisamente lo studio Atelier Nagasawa presso Casa degli Artisti dove dal 24 al 29 settembre sarà possibile visitare le installazioni. Qui, il pubblico viene accolto da "STAZIONE 1", un'installazione fatta da light box che riprende la frase della SSE di Novate Milanese. Questa iscrizione rappresenta il capolinea che insieme all'ambiente di cuscini e cinque zafu rappresentano simbolicamente i cinque elementi in cui l'artista si è imbattuta una volta scesa dal treno.
Si tratta di un continuo processo di scambi di energia: la fine dei binari è il faccia a faccia con la natura, limite imposto dai confini naturali geografici.
"Nuova Italia A-Z": una sorta di rubrica di viaggio in tre volumi dove Morgantin raccoglie i comuni in ordine alfabetico del secolo scorso. Uno spunto di riflessione sulla trasformazione e la conversione dei luoghi esplorati dall'artista. L'atlante è pieno di disegni che vengono posizionati all’interno dei libri, dentro la voce corrispondente al comune di appartenenza ogni qualvolta l'artista torna dal viaggio.
"Osservatore rialzato #2": nell'opera una sedia di ferro che metto lo spettatore all'altezza di un monitor che trasmette in tempo reale le partenze delle destinazioni Trenord dalla stazione di Milano Porta Garibaldi. L'immaginazione fa viaggiare l'osservatore con la mente. "Quale treno prendere?", si potrebbe chiedere.
Infine una fotografia con all’interno un disegno dell'artista. È stata realizzata dentro il tornio che ogni due settimane livella a precisione le ruote dei treni della SSE di Novate Milanese. Lo spettatore si immerge nell'officina di manutenzione evidenziando le micro-infrastrutture "in grado di spostare mondi".