Gillo Dorfles, 103 anni magnificamente e lucidamente portati, con un pizzico di "viz" triestino, è stato ospite a "Cultura Milano.it" per presentare, in anteprima, il suo nuovo libro, dal titolo "Poesie" (Campanotto Editore) che raccoglie i componimenti inediti, dal 1941 a 1952.
Per Dorfles "esistono dei turbamenti etici, piuttosto che estetici, sentimentali, piuttosto che concettuali, i quali credo si verifichino per chiunque e non solo per coloro che, godono di un particolare atteggiamento poetico. È per questo che, probabilmente, sono alla base di molte esperienze creative nel settore letterario e poetico. Ed è per questa ragione che, risalgono agli anni Quaranta, Cinquanta all'incirca e che, costituiscono l'unico mio incauto tentativo di imprimere il mio animus, con delle parole che, ritenevo (forse a torto) non solo grammaticali, ma con una qualche atmosfera lirica. L'atmosfera irreale e insieme cruenta della guerra, durante il passaggio del fronte in Toscana, l'eco di lingue esotiche nel ricordo di antichi viaggi e soprattutto, l'aspetto grottesco e ironico di molte situazioni e di molte espressioni, sono state le fonti prime di molte di queste mie composizioni, spesso proprio per la loro nativa poeticità. Proprio nella speranza (o nell'illusione) che, tanto il versante sonoro, quanto quello concettuale di ogni verso, possa costituire, anche alle orecchie altrui, un pasto appetibile, non troppo grossolano".
Luca Cesari, curatore del testo, spiega "L'edizione di questa raccolta di versi, avendo il carattere, come scrive l'autore, di opera prima, non assume la veste dell'edizione critica. Peraltro, il curatore che, ha compulsato i cartigli affidatigli dall'autore, ha potuto constatare più redazioni di singoli testi e sostanziose varianti, in molti di essi. Ma, la decisione, è stata di varare la volontà autonoma dell'autore e di non mettere le mani, su questi oggetti, tuttora terreno di riconsiderazioni, da parte di chi la prodotti".
Vittorio Sgarbi: "Gillo Dorfles è il ricordo, la storia che continua, il suo sguardo è carico di tempo e di esperienza".