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Francesco Vecchi: il buon odore delle cose nuove

Debutto nel romanzo per il giornalista e conduttore di Tgcom24: una storia di amicizia, amore e riscoperta di un'anima

16 Giu 2014 - 15:10
 © ufficio-stampa

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"Vendesi coscienza di Andreotti, mai usata, come nuova". Questa battutaccia girava parecchio nell'Italia dominata politicamente dal Divo Giulio, e sarebbe stata adattabile a Giovanni Carrera, giovane, rampante, dotato, decisionista capace di fermarsi lì, alla decisione. Sempre giusta, sempre senza distinguo, emendamenti, controindicazioni, in una parola dubbi che ne annullino l'efficacia. Giovanni Carrera e la sua coscienza sono i protagonisti di "Avrà l'odore delle cose nuove", esordio nel romanzo di Francesco Vecchi, "next big thing" del giornalismo televisivo italiano: o della scrittura, visto l'esito del suo debutto?

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Sciolto, acuto, brillante come lo si conosce dai tempi dei servizi e delle corrispondenze effettuate per Sport Mediaset, Vecchi ha diversi precedenti nel racconto e nella commediografia, ma si sa, un libro, una storia, sono un'altra cosa: "Portarla a compimento non è stato facile - racconta -, facile è forse farsela venire in testa, meno lo è la sua costruzione, la tecnica da seguire, legare le cose, gli intrecci. Ma alla fine sono rimasto molto soddisfatto". Lo sarà anche il lettore nel seguire la repentina, inattesa virata della vita di Carrera, che proprio mentre sta per diventare, nella Londra capitale del soldo, un "ras" della consulenza finanziaria, viene raggiunto prima da una notizia e quindi da una lettera: la notizia è che il suo amico n.1 della natìa Milano, Roberto Kovac, scrittore rimasto nel limbo, è morto; e la lettera è di Roberto, che lascia a Giovanni una sorta di testamento del tutto particolare, visto che non di beni si tratta, ma di pensieri, di frasi ambigue, di pezzettini di un puzzle che il giovane manager decide di ricomporre. "Giovanni resta dunque a Milano - continua Vecchi - e comincia un'indagine che inevitabilmente lo riporterà nel proprio passato e che lo obbligherà a riconsiderare la propria relazione con Roberto, fatta anche di differenze di rivalità. E il passato, giorno dopo giorno, viene riscritto, mentre il presente diventerà fatto di situazioni inedite, mai considerate prima, come prendersi cura di una donna e di un bambino".

Il nuovo viaggio, insomma, si svolge sotto la superficie dorata e perfetta del lavoro: ed eccola, la scoperta di un'anima in servizio. "Un fenomeno nel lavoro, uno apparentemente inadeguato nei sentimenti: questo può essere nel libro Giovanni, capace di dire alla propria coscienza dove fermarsi per ottenere il risultato voluto. E che invece arriva a scoprire il rapporto con altre responsabilità, a capire che tutto è conseguenza delle azioni. Un personaggio negativo? No, non vedo un "cattivo" in questo libro, non lo è Giovanni, non lo è nemmeno Roberto, umanamente "comprendo" entrambi. Non c'è un buono o un cattivo, ognuno ha la sua legittimità, la sua verità soggettiva. A patto di rinunciare all'autoindulgenza, al rifiuto consapevole della riconsiderazione delle azioni". Se, e come, e quando, Carrera riesca a capire la verità - o meglio la nuova verità -, lo lasciamo comprensibilmente in sospeso. Si può solo confermare, invece, che l'odore delle cose nuove è sempre gradevole, speciale, il senso olfattivo si tramuta per qualche attimo in un senso di piacere. Ecco, Vecchi è una cosa nuova. Annusare, anzi, scusate, leggere per credere.


Avrà l'odore delle cose nuove
di Francesco Vecchi

Leone Editore
Collana: Sàtura
Pagg. 220, 13 Euro

Leggi il primo capitolo del romanzo. Se non visualizzi correttamente l'anteprima, clicca qui.


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