È morto Gianni Minà, il giornalista aveva 84 anni
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Lo scatto, pubblicato dal giornalista qualche mese fa, sta facendo il giro del web. "E' la summa di quello che è stato il mio modo di essere", scriveva su Instagram
Gianni Minà aveva un dono: saper entrare nel cuore delle persone. Lui costruiva amicizie prima di tutto, poi raccontava storie. Ed è per questo che le raccontava così bene. Questo scatto fatto a Roma, a Trastevere, che lo vede immortalato con Muhammad Ali, Sergio Leone, Robert De Niro e Gabriel García Marquez è la testimonianza di quello che Minà era in grado di fare: "E' la summa di quello che è stato il mio modo di essere - scriveva su Instagram -, del piacere che dà l’amicizia e della possibilità di riunire una sera d’estate, per un inatteso gioco del destino,cinque amici avidi di curiosità per ascoltare i racconti del più affascinante tra di noi, un pugile, ma prima di tutto un combattente della vita".
La storia della foto - Era una giornata romana del 1982, Muhammad Ali era in Italia, "l'avevamo fatto venire per Blitz - ha raccontato Minà - Un giorno uscii di casa per andare a prendere Muhammad all'hotel Hilton e portarlo a pranzo e in quel momento squillò il telefono; era Robert De Niro che in quel periodo si trovava a Roma e voleva evitare ogni tipo di assembramento o contatto con la gente Gli dissi che sarei andato a pranzo con Muhammad Ali e lui rispose: 'Vai a pranzo con Muhammad Ali e non mi inviti?!' e allora gli dico: 'Va bene vieni anche te'. Passa neanche un minuto e risquilla il telefono, rispondo e dall'altra parte sento: 'Ma allora tu sei un figlio de na....Ma come? Io devo parlare con Bob di lavoro e lui dice che deve andare a cena con te e Ali. E a me nun me porti?'. Era Sergio Leone...gli dissi: 'Vieni anche te, andiamo da Checco er Carrettiere'.
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"Eravamo tornati bambini" - Minà prosegue il racconto di quella giornata speciale: "Ero pronto per uscire di casa finalmente, ma risquillò il telefono nuovamente ed ero indeciso se rispondere o meno. Alla fine risposi e dall'altra parte una voce disse: 'Ora tu dirai che sono un figlio di... Era Gabriel Garcia Marquez, futuro premio Nobel della Letteratura. Gli dissi: 'Eh perche saresti un figlio di...' E lui: 'Perché sono alcuni giorni che mi trovo a Roma e quindi sono un figlio di... perché non ti ho chiamato. Però anche tu lo sei; vai a pranzo con Muhammad Ali e non me lo dici? E' il sogno della mia vita'. Gli dico: 'Vieni pure anche tu"'. E così tavolo per cinque. Mezz'ora dopo ci ritrovammo tutti insieme e passammo l’intera serata a fare domande a Muhammad sulla sua carriera e sui suoi match. Ci raccontò tutto. Io, De Niro, Marquez e Sergio Leone ascoltavamo: eravamo tornati tutti bambini. Fu una giornata indimenticabile... Finito il pranzo ci misero in riga davanti a un muro dove fu scattata la foto che diventò un pezzo di storia della cultura del Novecento".
Una combriccola di amici - "Questa foto giustifica il mio lavoro di giornalista - scriveva su Instagram Minà. Una combriccola così è proprio irripetibile e ancora adesso non so capacitarmi di come sia stato possibile riunire, una sera a Roma, questi amici". "Sono tutte esperienze fatte grazie al mio meraviglioso, unico mestiere".
Dal pugile icona al futuro Nobel per la letteratura - In quello scatto, come dice lo stesso Minà quasi incredulo, c'è davvero un pezzo di storia del Novecento. "Muhammad Ali, un pugile, ma prima di tutto un combattente della vita. Con lui Sergio Leone, un visionario che ha dato al cinema tutta la fantasia possibile, Robert De Niro, che da molti anni viene indicato come il più prestigioso attore dell’arte cinematografica, e perfino Gabriel García Marquez, lo scrittore colombiano premio Nobel che, prima di andarsene da questo mondo, ci ha regalato le pagine più affascinanti della letteratura del ‘900".