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L'esposizione, ospitata per la prima volta da Artigianato e Palazzo nel Giardino di Palazzo Corsini, sarà fruibile gratuitamente dal 29 maggio al 6 giugno
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Il lungo viaggio di "Grand Tour", la mostra itinerante alla scoperta della straordinaria tradizione e contemporaneità della ceramica italiana, attraverso la collezione di rappresentanza dell'Associazione Italiana Città della Ceramica (AiCC) quest'anno fa tappa a Firenze. L'esposizione, ospitata per la prima volta da Artigianato e Palazzo nel Giardino di Palazzo Corsini, sarà fruibile gratuitamente dal 29 maggio al 6 giugno (lunedì-venerdì 15-19, sabato e domenica 10-19).
L'esposizione, a cura di Jean Blanchaert, Viola Emaldi e Anty Pansera e coordinata da Giuseppe Olmeti, è composta da oltre 170 opere provenienti da 15 regioni per 45 comuni italiani, centri di produzione ceramica depositari di un saper fare straordinario tramandato da secoli: dalla Puglia al Veneto, dalla Sicilia e Sardegna alla Liguria e Piemonte, dagli Abruzzi alla Romagna e alla Toscana.
Oggetti d'arte, quelli visibili a Grand Tour, riedizioni fedeli di pezzi storici, ispirati da forme e decori trasmessi nel tempo, o interpretazioni della tradizione in chiave moderna, realizzate a mano oggi come ieri da giovani ceramisti e maestri di bottega in laboratori artistici, aziende artigiane, manifatture. Oggetti carichi di una forte valenza estetica e di una chiara funzione d'uso, rappresentativi della cifra stilistica delle città dalle quali provengono.
"Avere la possibilità di presentare al pubblico la bella mostra 'Grand Tour' ci emoziona, perché descrive con intelligenza e gusto, ciò che il nostro paese ha saputo tramandare nelle tante “città della ceramica” raccontando – come solo il pane del resto sa fare – le diversità di ogni regione, territorio, frazione in un caleidoscopio di forme, colori e sapori”, dichiarano Sabina Corsini, presidente dell'Associazione Giardino Corsini e Neri Torrigiani, ideatore ed organizzatore di Artigianato e Palazzo.
"Nel nostro progetto espositivo - afferma Massimo Isola, sindaco di Faenza e presidente dell’Associazione Italiana Città della Ceramica -, il materiale e l'immaginario si incontrano in questi lavori, opere uniche che rappresentano capolavori in ceramica, storie di singole botteghe e di decine di comunità, diffuse in ogni angolo della penisola".
"Ogni città, nel tempo, ha costruito attraverso la ceramica una identità culturale propria, che con 'Grand Tour' è possibile leggere: ceramiche che hanno assorbito il passare del tempo e il cambiamento del gusto e del costume, e che magicamente rappresentano lo spirito del luogo come il vino, il formaggio o l'accento della lingua italiana. Opere che raccontano come è cambiata l'idea di bellezza e come si sono trasformate negli anni le abitudini degli italiani", spiegano Jean Blanchaert e Viola Emaldi, curatori della mostra insieme a Anty Pansera.
Il progetto espositivo - Il progetto espositivo, ideato da Viola Emaldi e pensato per essere itinerante, è quello di offrire al pubblico un racconto delle città italiane della ceramica attraverso quei manufatti che appartengono all'identità storico-culturale dei centri di eccellenza e dell’Italia intera. Un viaggio nel viaggio, con un richiamo nominale al viaggio culturale in Italia, che dalla fine del Seicento ha portato nel nostro Paese giovani studenti ed intellettuali europei, alla scoperta del nostro patrimonio storico. E come nomade è il viaggio del "gran turista", così è l'allestimento espositivo di "Grand Tour".
Un viaggio nella storia e nella contemporaneità della ceramica - Le opere esposte in Mostra sono riedizioni di pezzi storici o produzioni moderne, testimoni di stili diversi: dall'Arcaico al tardo Medioevo, dal Rinascimento al Settecento, dal Neoclassico al secolo dei Lumi, al Liberty e al Decò, fino al Design contemporaneo. Oggetti di uso comune o puramente decorativi, ispirate a forme e decori storici che, attraverso l'artigianato artistico, diventano simbolo condiviso di una identità territoriale che si rinnova di generazione in generazione e sa essere contemporanea: contenitori per la tavola, dalle forme semplici o complesse, dal grande "piatto da parata" alle "famiglie" dei vasi e delle brocche, anse e "bocche" all'insegna di un'ergonomia consolidata dal tempo, non solo ornamentali ma di servizio. Ma, anche, piccoli complementi/articoli di fantasia che caratterizzano i territori: dal ciuccio o asinello, di Vietri alle teste di moro del nostro Sud, così come per le pigne.
"Una produzione che coniuga l''etica' - all’insegna della sostenibilità che caratterizza sempre più i nostri tempi (aggiornati smalti e cristalline) -, con l'estetica, testimonianze di gusti consolidati dalla tradizione (forme e "abbellimenti" decorativi), che ci immerge non tanto nella storia del costume quanto nella storia di quelle “arti minori/applicate” che si stanno riprendendo il palcoscenico", afferma Anty Pansera, curatore della Mostra insieme a Jean Blanchaert e Viola Emaldi.
L'Italia viene così raccontata a Grand Tour da ceramiche dalle forme e dai segni più svariati: a volte è il decoro a prevalere, altre volte è la figura, dal segno graffito alla pennellata, e altre ancora la plastica, eseguita a mano libera o a stampo.
"Grand Tour" è una mostra intelligente ed itinerante, che è stata presentata in molte città italiane ma soprattutto all’estero presso Musei e sedi istituzionali, da Bruxelles a Aubagne, da Argentona a Boleslawiec, da Lugano a Cracovia fino a Rijeka.