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Palazzo delle Papesse ospita una mostra monografica che celebra il genio dell'autore con 300 opere originali, installazioni immersive e materiali inediti
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Sono passati trent'anni dalla scomparsa di Hugo Pratt, avvenuta nel 1995, e questi in trent'anni si è consolidata e ulteriormente amplificata la fama internazionale di un autore le cui opere, caratterizzate da un tratto raffinato e ineguagliabile che ha dato vita a racconti intensi, sono diventate celebri in tutto il mondo.
Opera Laboratori celebra Hugo Pratt con la più grande esposizione monografica a lui dedicata al Palazzo delle Papesse di Siena. Fino al 19 ottobre, la mostra "Hugo Pratt. Geografie immaginarie", curata da Patrizia Zanotti e Patrick Amsellem della società Cong (che gestisce e promuove il patrimonio artistico di Pratt) con l'allestimento dell'architetto Giovanni Mezzedimi, presenta 300 opere originali tra tavole, disegni a china e acquerelli. Sono esposti anche materiali inediti, come schizzi, bozzetti e documenti personali, oltre a sculture di legno.
Grandi riproduzioni e un allestimento coinvolgente con installazioni e scenografie digitali permettono di immergersi nell'universo di Pratt, uno dei pionieri nel trasformare il fumetto in un mezzo espressivo con valore artistico e letterario. Supporti multimediali facilitano l'approccio all'autore con proiezioni alle pareti, filmati e due sale immersive.
Nelle sale rinascimentali di Palazzo delle Papesse, la vita e l'arte del creatore di Corto Maltese vengono raccontate con affetto. "In questa mostra - spiegano i curatori - abbiamo cercato di illustrare il genio di Pratt esponendo non solo le sue celebri strisce a fumetti e i suoi straordinari acquerelli, ma anche raccontando il suo percorso evolutivo e la sua straordinaria capacità di disegnare e narrare".
La sete di conoscenza - La mostra si sviluppa su diversi filoni espositivi, partendo dall'infanzia e dalla formazione di Pratt. La sua sete di conoscenza lo ha portato a raccogliere ben 17mila libri di ogni formato ed epoca nella sua biblioteca, contribuendo al suo stile in continua evoluzione nel corso di cinquant'anni di prolifica attività. "Per questo motivo - precisano Patrizia Zanotti e Patrick Amsellem - le creazioni del Maestro veneziano rimangono fervidamente vive e vengono costantemente riscoperte e interpretate".
La passione per il cinema nasce in lui fin da giovanissimo, quando la nonna lo portava a vedere pellicole western o film come Gli ammutinati del Bounty o Il risveglio della Strega rossa, dai quali indubbiamente nasce in lui il fascino per il mondo marinaro che farà da sfondo al suo più iconico personaggio: Corto Maltese.
L'ispirazione letteraria presa da libri come "L'Isola del tesoro" di Robert Louis Stevenson, una delle sue avventure preferite, adattata in un memorabile racconto a fumetti, senza dimenticare l'universo poetico di Rimbaud e Kipling, i cui versi Pratt inserisce fra i dialoghi dei suoi fumetti, ma anche Rilke, Shelley, Coleridge, London presenti in tante sue storie. Fino ad arrivare a "L'Odissea" che per Pratt è il romanzo d'avventura per eccellenza: "Tutti gli avventurieri sono in qualche modo figli di Omero".
Ulisse, come sottolineano anche gli autori, "condivide con Corto Maltese la curiosità e l'incessante inquietudine e propensione al viaggio". Il marinaio, l'icona che ha reso Pratt famoso in tutto il mondo, nasce dunque da tante immagini cinematografiche, dai libri letti e dal desiderio di libertà innato del grande artista veneziano.
Le donne di Hugo (e di Corto) - Impossibile non ricordare le donne che hanno ispirato Pratt lungo tutto il suo percorso artistico. Avventuriere, rivoluzionarie, romantiche ma sempre dal carattere forte. Le figure femminili raccontate da Pratt sono spesso coinvolte in ruoli straordinari e hanno in comune con Corto Maltese l'amore per la libertà e il rispetto. Fra i molteplici interessi artistici, Pratt ha manifestato una notevole attrazione nei confronti del movimento della Pop Art. Fra le due figure chiave di questa corrente artistica, Andy Warhol e Roy Lichtenstein, avevano creato un particolare linguaggio visivo ispirandosi al mondo dei fumetti ingrandendo immagini partendo da una vignetta.
La risposta di Pratt, attraverso copertine e opere serigrafiche di grande formato, iniziò negli anni '60 e proseguì per tutta la vita portandolo a ingrandire a dismisura determinati dettagli presenti nei suoi disegni, tanto da renderli astratti. "L'arte del disegno di Pratt - aggiungono Zanotti e Amsellem - è al servizio di questa libertà di espressione. Le sue linee semplici e chiare sono ridotte all'essenziale per raggiungere direttamente il lettore, il suo bianco e nero è radicale. L'uso dell'acquerello amplia l'immaginazione, rendendola poetica e tendente al sogno".
Pratt oltre Corto - Il grande lavoro di Pratt non si limita, dunque, alle avventure di Corto Maltese. Nel corso della sua vita di viaggi e incontri, il maestro veneziano tradusse nelle sue storie le atmosfere assimilate nelle geografie del mondo. "Questa mostra - concludono gli autori - vuole idealmente condurre i visitatori attraverso sette porte che possono essere considerati ingressi e percorsi dentro altrettanti mondi dello splendido immaginario di Hugo Pratt che nasce sicuramente dalla visione di numerosi film e dalla lettura di tanti libri. Vuole anche rendere omaggio a un grande artista del Novecento, un vero 'apritore di porte' che ci ha condotto con le sue storie a compiere un viaggio che è quasi un sogno nei diversi mondi dei suoi molteplici interessi, risvegliando in noi il vero senso dell'avventura: la ricerca di ciò che deve ancora avvenire. Ci voleva un altro grande intellettuale del Novecento, Umberto Eco, per definire al meglio l'essenza del grande Maestro veneziano: 'Pratt rende materia di narrazione avventurosa la propria nostalgia della letteratura, e la nostra' ".