L'autore agrigentino si spegneva un trentennio fa nella sua Sicilia, a Palermo, stroncato dalla leucemia. Tutti lo ricordano come quello che parlò per primo della mafia e della politica in "modo innovativo".
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Trent'anni fa moriva Leonardo Sciascia, lo scrittore siciliano conosciuto per aver raccontato il mondo della mafia e della politica in "modo nuovo". Uno dei suoi capolavori più celebri fu "Il giorno della civetta", del 1961, e da allora gli italiani lo ricordano come quello che portò alla luce la criminalità organizzata siciliana.
Lo scrittore nato a Racalmuto, in provincia di Agrigento, nel 1921, morì nella sua Sicilia, a Palermo proprio qualche settimana dopo il crollo del Muro di Berlino. La sua terra, tanto problematica quanto bella, la raccontò per Einaudi nel suo "Il giorno della civetta". Era il 1961. La sua carriera però iniziò in Sicilia come maestro di scuola elementare, ma nel 1957 si trasferì a Roma. Non vi rimase a lungo. Un anno dopo esatto torna a Caltanissetta e, proprio dopo poco tempo, la casa editrice lombarda gli chiede di pubblicare l'opera, sopra citata, che ce lo fa ricordare come l'autore impegnato con un "visione profetica" della società. Proprio per la sua attenzione nel diffondere la realtà della mafia siciliana, nel 1979 venne eletto parlamentare con il partito dei Radicali.
Le opere - "La scomparsa di Majorana", "Il giorno della civetta", "A ciascuno il suo" sono alcune delle opere che l'hanno reso uno degli autori più letti della letteratura italiana. E' ricordato come uno scrittore dalle parole lucide e dallo sguardo profetico, le cui opere risultano la fotografia della nostra società dal Novecento in avanti. Lo stesso Sciascia dichiara che “Il giorno della civetta mi è stato ispirato dall’assassinio a opera della mafia, a Sciacca del sindacalista comunista Miraglia" e risulta il primo romanzo a parlare in modo diretto della criminalità organizzata siciliana.
In occasione del trentennale dalla sua morte, la biblioteca comunale di Palermo porterà il suo nome. E' il ricordo del sindaco del capoluogo siculo Leoluca Orlando: "Ricordare Leonardo Sciascia significa omaggiare un protagonista della migliore lingua italiana ed un “eretico” quale conferma di esigenza di libertà", ha dichiarato il primo cittadino.