Fino al 3 febbraio

Il genio di Andy Warhol arriva a Roma: una mostra per celebrare i 90 anni dalla nascita del mito

Il Complesso del Vittoriano ospita 170 opere del grande artista: dalle icone più popolari come Marilyn Monroe e Liz Taylor al celebre barattolo della Campbell's Soup

03 Ott 2018 - 13:49
 © ufficio-stampa

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Il mito di Andy Warhol arriva a Roma: nel Complesso del Vittoriano è stata allestita una mostra con le sue opere più belle per celebrare i 90 anni dalla nascita dell'artista. Le icone più popolari come Marilyn Monroe e Liz Taylor, il barattolo della Campbell's Soup, lo "scandaloso" adesivo della banana sulla copertina dell'album "The Velvet Underground and Nico". Queste e tante altre le opere in esposizione dal 3 ottobre 2018 al 3 febbraio 2019.

Più di 170 le opere in esposizione. La mostra ripercorre la carriera dell'artista e la sua vita straordinaria, fatta di trasgressioni, intuizioni ed eccessi: dalle origini della Pop Art, di cui Warhol è creatore, fino al 1987, quando al vertice del successo muore dopo un banale intervento. Emergono nel percorso espositivo la capacità visionaria e le ossessioni di Warhol. L'artista riuscì a confrontarsi in un modo inedito con le nuove forme di comunicazione di massa, rivoluzionando non solo il concetto stesso di arte e la pratica artistica, ma anche il mondo della musica, del cinema, della moda.

“Abbiamo voluto dare una lettura globale del suo essere artista e delle sue opere, ma spezzettandole anche in caratteristiche che facevano parte della sua vita, sia come artista che come persona. Oltre a una sezione dedicata alle icone, che hanno consacrato il suo divenire, c’è tutta una sezione dedicata ai rapporti con la musica, e con i rappresentanti del mondo della moda”, ha detto il curatore della mostra, Matteo Bellenghi. 

Warhol era ultimo dei 4 figli di una coppia di emigranti slovacchi, fu per anni il centro catalizzatore della cultura newyorchese. Frequentava i locali più ambiti, si faceva fotografare con le star del cinema e della musica. I ritratti di alcuni di loro spiccano sulle pareti del Vittoriano, così come le polaroid, punto di partenza per la realizzazione dei ritratti serigrafici e dei celeberrimi self portrait. Warhol diceva di non volersi occupare di politica ma allo stesso tempo aveva il potere di condizionare le masse. Sosteneva di non ricercare alcun messaggio impegnato nelle sue opere ma, di fatto, ha denunciato consumismo e facile popolarità.

Andy Warhol
Complesso del Vittoriano, Roma
dal 3 ottobre 2018 al 3 febbraio 2019
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