Il giornalista e scrittore esperto di tematiche ambientali analizza alcuni settori chiave della nostra società: il cibo, l’auto elettrica e la mobilità, il clima, le città e l’intelligenza artificiale
© Ufficio stampa
Una delle parole più in voga in questi anni è "sostenibilità", ma a forza di appiccicarla ovunque ne abbiamo smarrito il significato essenziale: non esiste infatti una sostenibilità che prescinda dalla riduzione delle disuguaglianze, da una distribuzione meno concentrata della ricchezza, dal colmare l’abisso di "un mondo dove in una stanza si crepa e nell’altra si spreca". Invece, il modello di sviluppo green che si è imposto, sganciato dalla sua radice originaria, ha creato nuove fratture, nuovi muri e nuovi privilegi a vantaggio di ristretti gruppi di fortunati. Antonio Galdo, giornalista e scrittore esperto di tematiche ambientali, analizza alcuni settori chiave della nostra società, della nostra economia e della nostra vita quotidiana – il cibo, l’auto elettrica e la mobilità in generale, il clima, le città e l’intelligenza artificiale – e dati alla mano fotografa la deriva in atto sotto l’etichetta della sostenibilità. Una deriva, suggerisce Galdo, che può essere arginata da due fattori: i nostri stili di vita e la riconquista del primato della politica sulla tecno-finanza.
Una città sostenibile non si fa con grattacieli, palazzi e condomini verdi, che tra l'altro fanno schizzare i costi del condominio per la dispendiosa gestione delle piante. Una città sostenibile è accogliente e inclusiva e innanzitutto in grado di dare una risposta al problema più grave che colpisce la popolazione più fragile e in primo luogo i giovani: il caro-alloggi. In questo libro le soluzioni (che funzionano) adottate in alcuni Paesi europei, a differenza di Roma e Milano, dove per affittare una stanza in centro ormai non bastano più mille euro al mese.
Un'anteprima per i lettori di Tgcom24
Il mito infranto
di Antonio Galdo
Codice Edizioni
Pagine 192
€19,00