"Storia di 188 vite" è il sottotitolo del nuovo lavoro del giornalista che omaggia così, tra le vittime, molti personaggi conosciuti, che rivestivano ruoli di primo piano nella comunità dov'è nato
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Nembro, fino all'inizio del 2020, era semplicemente un comune in provincia di Bergamo, simile per certi versi a tanti altri in Italia. Dopo non più, perché è diventato il paese più colpito dal Covid-19. Tra le vittime, molti personaggi conosciuti, che rivestivano ruoli di primo piano nella comunità: il presidente della casa di riposo, il presidente degli artiglieri, il presidente del Motoclub che fu campione del mondo, lo storico bibliotecario, l’impiegata dell’anagrafe, l’ostetrica, un dottore, l’ex capo dei vigili urbani, il factotum del cine-teatro, due sacerdoti, l’intellettuale di riferimento, il proprietario dell’unica, leggendaria balera, il pensionato-volontario che faceva attraversare le strisce pedonali agli scolari. A loro arriva l'omaggio del giornalista Gigi Riva, originario proprio di Nembro, con "Il più crudele dei mesi" per Mondadori. Sottotitolo: "Storia di 188 vite".
Riva ricostruisce, infatti, con la tecnica narrativa della letteratura del vero quelle fatali settimane della prima ondata della pandemia, tracciando una Spoon River vividissima in cui si rincorrono le vite di molte vittime, le loro storie e la loro eredità morale, ma anche le vite e le storie di chi le ha assistite o non ha potuto nemmeno fare quello, e che poi, proprio nel loro ricordo, ha trovato il coraggio e la forza di ripartire. Il racconto di un dramma particolare che si fa presto universale, diventando la radiografia della più drammatica tra le stagioni del nuovo presente di tutti noi.
Un'anteprima per i lettori di Tgcom24:
Il più crudele dei mesi
Gigi Riva
Mondadori
pp. 204
€18