L'autrice inglese ha ritirato il riconoscimento a Capri
Il Premio Malaparte, l'importante riconoscimento che si assegna ogni anno a uno scrittore internazionale, nel 2024, è stato assegnato alla scrittrice britannica Rachel Cusk. Come di consueto, la cerimonia di assegnazione si è svolta sull'isola di Capri. In Italia, Cusk è nota soprattutto per la sua trilogia recente, composta dai romanzi Resoconto, Transiti e Onori, proposti nella nostra lingua da Einaudi nella traduzione di Anna Nadotti. Il primo riporta le storie di alcuni personaggi incontrati durante un viaggio in Grecia; il secondo della rifondazione morale e materiale di una donna che dopo molti anni torna a Londra con due figli piccoli; il terzo mette in fila una serie di tranches de vie raccolte durante un altro viaggio. Sostenuta da uno stile particolarissimo, uscita nel giro di una manciata di anni, nel suo insieme la trilogia ha fatto parlare la critica internazionale di riscrittura delle regole del romanzo.
Premiando l'autrice inglese, la giuria - composta da Leonardo Colombati, Giordano Bruno Guerri, Giuseppe Merlino, Silvio Perrella, Emanuele Trevi e Marina Valensiseha - ha voluto comunque segnalare l'intero suo percorso, iniziato nel 1993, che oggi si compone di nove romanzi, tre raccolte di saggi e un'opera teatrale. Tra i titoli più noti Il lavoro di una vita. Sul diventare madri e Aftermath, incentrato sulla fine del suo matrimonio. L'ultimo libro tradotto nel nostro Paese è la raccolta di saggi Coventry. Sulla vita, l'arte e la letteratura.
Sabato 5 ottobre, dopo il pranzo riservato alla stampa, la vincitrice del Premio ha incontrato gli scrittori della giuria del Malaparte in un dibattito pubblico. Secondo tradizione, il tema centrale - "Should books be short?", ovvero "I libri dovrebbero essere brevi?" - è stato scelto dalla premiata. Il dialogo è stato guidato da un'altra scrittrice importante, Elena Stancanelli, e ha visto la partecipazione, tra gli altri, di autori e personalità della cultura italiana come Diego De Silva e Roberto Andò. La premiazione ufficiale è avvenuta invece domenica 6 ottobre, alle 11, alla Certosa di San Giacomo, dove la vincitrice, dopo la motivazione scritta e letta da Giuseppe Merlino, ha tenuto il suo discorso di accettazione.
Rachel Cusk è la seconda vincitrice inglese della seconda serie, preceduta da Julian Barnes, e la settima di lingua inglese dopo l'irlandese Colm Tóibín e gli americani Richard Ford, Elizabeth Strout, Donna Tartt e Daniel Mendelsohn. Tre i vincitori di lingua francese: Amin Maalouf (2020) e Yasmina Reza (2021), oltre a Emmanuel Carrère, primo prescelto nel 2012, quando il premio è ripreso a opera di Gabriella Buontempo. Tre invece gli autori di altre lingue: il danese Karl Ove Knausgård, la coreana Han Kang e il cileno Benjamin Labatut. Altri autori di grandissimo talento, come Saul Bellow, John Le Carrè o Nadine Gordimer, se lo sono aggiudicato negli anni Ottanta e Novanta.
Il Premio Malaparte si conferma uno dei più importanti e vari riconoscimenti letterari italiani per personalità internazionali: merito della sua anima, Gabriella Buontempo - che ha fatto rinascere una tradizione di famiglia, nata per iniziativa di sua zia Graziella Lonardi Buontempo - e di Michele Pontecorvo Ricciardi, vice presidente di Ferrarelle Società Benefit, unico sponsor del Premio, che da oltre dieci anni ha sposato con entusiasmo il progetto di riportare a Capri il riconoscimento.
"Per la quinta volta da quando, ormai 13 anni fa, abbiamo rifondato il Premio - afferma Buontempo - abbiamo riconosciuto il percorso di scrittura di una autrice. Una scelta che ribadisce il valore letterario dello sguardo femminile sul mondo che, nel caso di Rachel Cusk, è sempre stato di grande originalità sia quando ha affrontato tematiche private come il matrimonio o la maternità, sia quando ha allargato lo sguardo all'umanità tutta intera. Questa ricerca della vera originalità è la vera continuità del nostro Premio, un valore che di anno in anno ci sforziamo di preservare e migliorare".