© Gabriele Basilico
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Anna Giurickovic Dato con "Il grande me" è invece la vincitrice per la giuria popolare
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Viola Ardone è la vincitrice della quarta edizione del premio Wondy di letteratura resiliente con il suo romanzo “Il treno dei bambini” edito da Einaudi. Ad Anna Giurickovic Dato, autrice del libro "Il grande me" (Fazi), è stato assegnato il premio della giuria popolare. La premiazione si è tenuta al Teatro Manzoni di Milano, è stata presentata da Paolo Kessisoglu, con la partecipazione di numerosi ospiti tra i quali il Maestro Ramin Bahrami, Luca Lo Presti, Cristina Parodi, Maria Sole Tognazzi, Andrea Zorzi, gli attori Ambra Angiolini, Euridice Axen, Claudio Bisio, Alessio Boni, Cristiana Capotondi e Chiara Francini.
Il romanzo - "Il treno dei bambini" è un racconto della miseria dell’immediato dopoguerra. A guidare la narrazione Americo Speranza, il piccolo protagonista che sale sul treno per il nord. Una storia di sopravvivenza che regala lo spaccato di un’epoca. “E’ un romanzo che unisce una narrazione serrata e coinvolgente a uno stile carico di intensità e insieme di misura, che sa commuovere, ma anche evitare ogni facile patetismo. Basato su una vicenda vera, la reinventa in profondità, grazie anzitutto alla scelta di costruire un narratore protagonista, che racconta al presente: una scelta tecnica non facile, che Ardone persegue con naturalezza, realizzando un’efficace miscela di italiano colloquiale e dialetto napoletano. Il napoletano penetra in ogni angolo del discorso narrativo, e fa tutt’uno con la rappresentazione di una Napoli durissima e umanissima, chiave di volta di un sofferto processo identitario", ha scritto nella motivazione la giuria tecnica presieduta da Umberto Ambrosoli e composta da Caterina Bonvicini, Luca Dini, Chiara Fenoglio, Alessia Gazzola, Loredana Lipperini, Emanuele Nenna, Andrea Pomella, Alessandro Robecchi e Gianni Turchetta
Wondy e la letteratura resiliente - Il premio nasce nel 2018, in memoria della giornalista e scrittrice Francesca Del Rosso (1974-2016), o meglio Wondy, il soprannome "svelato" nel suo romanzo: "Wondy – ovvero come si diventa supereroi per guarire dal cancro". La storia della sua malattia, un romanzo autobiografico che con ironia e coraggio racconta un percorso difficile. Da qui la resilienza. Il premio infatti è promosso dall’associazione “Wondy sono Io”, creata dal marito di Francesca, Alessandro Milan. Lo scopo non è solo ricordare Francesca, ma portare avanti la sua eredità umana e intellettuale, la sua capacità di affrontare con il sorriso gli ostacoli della vita, trasformando le difficoltà in opportunità.