L'opera sperimentale "Fenix DNA", promossa da Generali Italia, è un'esperienza totalmente immersiva di musica, luci e colori
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Quello tra Venezia e Fabrizio Plessi è un legame antico e profondo, come quello che lega Generali alla città lagunare e a uno dei suoi simboli, il Teatro La Fenice. E adesso, per la prima volta, La Fenice, da storico e famosissimo luogo d’opera e balletto, diventa spazio artistico per una performance del Maestro Fabrizio Plessi, uno dei padri fondatori della video arte, grazie a un'iniziativa promossa da Generali Italia tramite il programma "Valore Cultura".
Un connubio speciale, ineguagliabile e irripetibile reso possibile anche grazie al sostegno di Generali che consentirà, fino al 6 agosto 2017, di vivere l'opera sperimentale "Fenix DNA" di Fabrizio Plessi.
Da sempre gli elementi primordiali e primigeni dell'acqua e del fuoco sono al centro della ricerca artistica di Plessi che, anche in questa occasione, si esprimerà attraverso ciò che caratterizza il suo dna, unendolo e fondendolo a quello de La Fenice, grazie a 200 calchi - mai visti sinora - disegnati e modellati dal veneziano Guerrino Lovato, quali prototipi delle sculture e dei bassorilievi di ornato della cavea del teatro, distrutto da un terribile incendio nel 1996 e che ha riaperto le porte, in tutta la sua magnificenza, nel dicembre del 2003.
Il cuore stesso del teatro, le sedute di platea, scompariranno per diventare il luogo della narrazione artistica di Plessi grazie ai calchi che - come dice Fabrizio Plessi - "sono l’elemento positivo, quello da cui tutto potrà sempre rinascere". Tra essi, che riproducono capitelli, barbacani, teste di putti, maschere e grottesche, il visitatore assisterà a una performance che trasformerà La Fenice, come tutti la conosciamo, in un'altra La Fenice, ancora risorta dalle sue stesse ceneri, come l'animale mitologico di cui porta il nome.
Ogni giorno, inoltre, il pubblico potrà ascoltare le note composte appositamente dal Maestro Giovanni Sparano, eseguite da Pourquoi-Pas Ensemble con la direzione di Alvise Zambon e cantate dal mezzosoprano Francesca Gerbasi per un'esperienza totalmente immersiva di luci e colori, tra l'eco degli elementi di acqua e fuoco da sempre nel dna di Plessi, di Venezia e della storia del Teatro La Fenice.
Storico il rapporto che unisce i protagonisti di questo evento, Generali e La Fenice. Nel corso della sua storia La Fenice, colpita da due incendi, ha trovato sempre al suo fianco Generali come assicuratore. Prima brucia il 12 dicembre del 1836, poi il 29 gennaio 1996: il gigantesco rogo distrugge lo storico teatro per ben due volte divorando gli arredi e trasformando in macerie gli ori e gli stucchi che ornavano la sontuosa struttura. Il cantiere, il processo, la ricostruzione e l'ultima riapertura, quella del 13 dicembre 2003 avvenuta grazie anche al ruolo di Generali che ha risarcito i danni di entrambi i disastrosi avvenimenti restituendo al teatro veneziano lo sfarzo di un tempo.
L'iniziativa vede il coinvolgimento di Assicurazioni Generali, Banca Generali e Generali Italia che con il progetto "Valore Cultura" promuove l'arte e la cultura su tutto il territorio italiano. L'intento è creare valore condiviso per la comunità attraverso occasioni di fruizione artistica che siano accessibili ad un pubblico sempre più vasto. Questo si realizza con il sostegno e l'ideazione di mostre, eventi, iniziative didattiche e di formazione per i più giovani, esperienze legate alla scoperta delle forme artistiche più celebri e delle istituzioni musicali più prestigiose. Tutto questo supportando la conoscenza del patrimonio artistico e incoraggiando l'innovazione.