E' appena uscito "Fear of the Dark", il libro di Martin Popoff che racconta l'epopea del gruppo inglese negli Anni 90, seconda parte della saga iniziata con "Revelations"
di Massimo Longoni© Ufficio stampa
Dal 1979 sono sinonimo di heavy metal. A lungo il più importante gruppo del genere del mondo e comunque, anche nei momenti più complicati, un riferimento imprescindibile capace di offrire spettacoli live di livello assoluto. Sono gli Iron Maiden, la cui storia viene ricostruita da Martin Popoff in due volumi, editi da Tsunami: "Revelations" racconta le origini del gruppo e la straordinaria ascesa degli anni 80, mentre "Fear of the Dark", appena uscito, è dedicato ai difficili anni 90, con la separazione da Bruce Dickinson, il carismatico cantante del guippo.
Trentaquattro album pubblicati, tra studio, live e raccolte, in poco più di 40 anni di carriera, dai mitici primi demo, i "Soundhouse Tapes", all'ultimo "The Book of Souls". Tre cantanti, un leader padre padrone come Steve Harris, la prima band metal a presentare una formazione con tre chitarristi, una mascotte, lo zombie Eddie, diventata iconica e campeggiante su milioni di magliette nel mondo (oltre che sulle copertine dei dischi). La storia degli Iron Maiden va oltre il recinto dell'heavy metal. La band inglese ha segnato la storia musicale del rock in maniera profonda e in parte anche quella del costume. Il critico canadese Martin Popoff ha deciso di prendere quella storia e riassumerla dividendola per epoche. Ecco quindi in questi due libri il racconto dei primi due decenni, in attesa del completamento dell'opera con il terzo volume dedicato al post 2000.
Due decenni molto diversi e con diversi spunti di interesse. Da una parte le origini e l'età dell'oro, dall'altra la crisi e la battaglia per sopravvivere. In "Revelations" ci sono i retroscena e i racconti della nascita del gruppo, in pieno periodo punk, con un primo assetto trovato sul finire degli anni 70, con Paul Di Anno alla voce e la pubblicazione dei primi due album. E poi l'arrivo di Bruce Dickinson, una delle voci più caratteristiche e iconiche della storia del metal che trasporta il gruppo su un'altra dimensione: tra il 1982 e il 1988 è una cavalcata quasi inarrestabile, con capolavori assoluti come "The Number of the Beast", "Piece of Mind" e "Powerslave", e tour infiniti diventati mitici e immortalati su disco, come nel doppio "Live After Death" del 1985. Poi due dischi discussi e i primi segni di stanchezza all'interno della band sul finire del decennio.
Lì si chiude "Revelations" e con il 1990 si apre "Fear of the Dark", che prende il suo titolo dall'album che nel 1992 segna la fine della prima fase con Dickinson. Gli anni 90 sono sono anni difficili per il metal tutto, schiacciato dalla rivoluzione grunge che fa apparire tutte le cose che prima erano oggetto di venerazione come inutili orpelli barocchi. I Maiden aggiungono difficoltà a difficoltà buttandosi nel decennio con un nuovo cantante, Blaze Bailey, e un tentativo di riposizionarsi anche musicalmente. Parallelamente Dickinson cerca di trovare una propria via solista affrancandosi dal suo passato ingombrante e ripartendo praticamente da capo, con palchi e platee infinitamente più ridotte rispetto a quelle a cui era abituato. Un percorso che, nonostante gli esigui numeri, è molto significativo da un punto di vista artistico, tanto che il libro dedica quasi più spazio al Dickinson solista che non a quanto accade in casa della Vergine di Ferro. Tanto per l'incompreso "Skunkworks" quanto per i due album della rinascita, che riporteranno il cantante nelle braccia degli Iron: "Accident of Birth" e "The Chemical Weeding", tra i lavori più significativi del decennio in ambito metal.
Tutta questa storia Popoff la racconta senza troppi fronzoli, facendo parlare soprattutto i protagonisti e le loro impressioni raccolte sul momento, mentre i fatti erano in divenire. Una sorta di diario di viaggio ricostruito principalmente con virgolettati tratti da interviste dell'epoca e diviso in tappe che sono rappresentate dai diversi dischi, analizzati e raccontati nei dettagli anche tramite aneddoti. Il cuore di "Fear of the Dark" è nel travaglio parallelo di un gruppo che prova a superare il fantasma del suo precedente cantante (con tutto il peso che questo comporta sulle spalle del povero Blaze Bailey) e di un cantante che vuole dimostrare di essere un artista a prescindere dal gruppo in cui milita. Meglio riuscita la seconda operazione della prima, ma la conclusione è nelle parole dello stesso Dickinson in occasione della reunion con cui si chiude il volume: gli Iron Maiden più Dickinson valgono molto di più della somma delle singole parti.
MARTIN POPOFF
"Revelations - Gli Iron Maiden dalla origini a Seventh Son"
250 ppgg. - 22 euro
"Fear of the Dark - Gli Iron Maiden degli anni 90"
304 ppgg. - 22 euro