Franco Gulino in mostra a Montecarlo
© ufficio-stampa
© ufficio-stampa
L'artista si è aggiudicato la medaglia d'argento alla prima Biennale di Saint Moritz
© ufficio-stampa
Dopo il debutto alla manifestazione "Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018", la mostra "Black Friday" dell’artista Franco Accursio Gulino approda a Monte-Carlo, all'Hôtel de Paris. I visitatori potranno visitare l'esposizione dal 30 marzo al 30 maggio. Al centro del discorso di Gulino vi è una forte denuncia, non solo al sistema artistico ufficiale, ormai viziato da convenienze e interessi personali tra galleristi, critici d’arte e collezionisti, ma anche agli “artisti” che fanno della commercializzazione e della rapida riconoscibilità stilistica i loro unici padroni. E proprio di recente, per "la plasticità, l'emozione, il recupero della verità della memoria, del bello nei suoi vari cicli di dipinti", Gulino si è aggiudicato la medaglia d'argento alla prima Biennale di Saint Moritz.
© ufficio-stampa
© ufficio-stampa
Fanno da contorno alle opere di Gulino i testi dei critici d’arte Stefania Giacchino e Anthony Francesco Bentivegna, che hanno documentato ed espresso il loro pensiero su questa tappa del viaggio artistico dell’autore.
Nel suo testo Stefania Giacchino spiega: "[…] La serie Black Friday è uno dei momento di riflessione di Franco Accursio Gulino con un marcato riferimento alla situazione odierna e dunque all''arte in saldo' come ad un'arte svilita che attira continuamente nuovi protagonisti e nuovi acquirenti e che non guarda alla sostanza ma alla forma. Nell'arte di Gulino, come nel progetto, le idee si sovrappongono e i personaggi si intrecciano in un esuberante gioco di rimandi che vanno avanti e indietro nel tempo in un pulsare, come quello del cuore di Gulino, per l'Arte (con la A maiuscola). Giorno dopo giorno, lavorando senza interruzione, nascono sogni che si imprimono nella tela e divengono realtà e che si materializzano attraverso i personaggi dei suoi film o delle sue installazioni. Reminiscenze di idee del passato che vengono rielaborate con gli strumenti affinati nel presente […]".
Mentre, nel secondo testo critico lo storico dell’arte Anthony Francesco Bentivegna scrive: "[…] Come nel riutilizzo di porte antiche e pezzi di relitti navali (realizzati da lui stesso in passato), in “Black Friday” avviene un’operazione di riqualifica, ma soprattutto di salvataggio, verso oggetti futili di uso limitato come i materiali pubblicitari. Manifesti, poster, pubblicità e cataloghi delle collezioni d’abbigliamento diventano supporti ospitanti della pittura di Franco Accursio Gulino. Rilevando alcune parti salienti dell’immagine stampata ne altera le espressioni facciali (come il sorriso della modella che si tramuta in un ghigno malefico o in un urlo). L’invasione del colore e della forma può enfatizzare, alterare o distruggere l’immagine-fondo […]. In “Black Friday” vi è una denuncia, un forte grido verso la società contemporanea, la società dei consumi, delle speculazioni, una società abituata a guardare, ma non a osservare. È proprio questo il compito dell’Artista: suscitare la riflessione nell’uomo comune in modo che si possa elevare intellettualmente".