FINO Al 10 APRILE 2023

Lee Miller in mostra a Venezia: modella, fotografa, reporter e il suo rapporto con Man Ray

L'esposizione "Lee Miller - Man Ray. Fashion, love, war" a Palazzo Franchetti fino al 10 aprile 2023

25 Nov 2022 - 17:17
 © Tgcom24

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Lee Miller è stata un'icona del Novecento. Modella, fotografa, musa, prima donna reporter di guerra a documentare gli orrori dei campi di concentramento liberati dalle truppe americane. La mostra "Lee Miller - Man Ray. Fashion, love, war" a Palazzo Franchetti a Venezia vuol essere un omaggio a questa donna tanto bella quanto talentuosa togliendola dall'ombra di Man Ray che l'ha sempre accompagnata, per svelare il loro rapporto profondo quanto complicato in maniera più oggettiva. L'esposizione fino al 10 aprile 2023 presenta circa 140 fotografie di Lee Miller e di Man Ray, alcuni oggetti d’arte e documenti video, con prestiti provenienti da Lee Miller Archives e Fondazione Marconi.

"Lee Miller - Man Ray. Fashion, love, war", le immagini della mostra

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© Lee Miller Archives England 2022.  |  Lee Miller - Portrait of Space, Al Bulwayeb, Near Siwa, Egypt 
© Lee Miller Archives England 2022.  |  Lee Miller - Portrait of Space, Al Bulwayeb, Near Siwa, Egypt 
© Lee Miller Archives England 2022.  |  Lee Miller - Portrait of Space, Al Bulwayeb, Near Siwa, Egypt 

© Lee Miller Archives England 2022. |  Lee Miller - Portrait of Space, Al Bulwayeb, Near Siwa, Egypt 

© Lee Miller Archives England 2022. |  Lee Miller - Portrait of Space, Al Bulwayeb, Near Siwa, Egypt 

"Un'esposizione che grazie agli scatti sublimi di Miller e Ray ci fa ripercorrere l'intensità degli anni ruggenti, la Parigi crocevia di moda, letteratura e dell'arte che si apriva al tratto surrealista che ha fortemente caratterizzato le loro fotografie. E poi la Miller della rappresentazione dell'orrore scatenato dalla seconda guerra mondiale - afferma Vittorio Verdone, Direttore Corporate Communication e Media Relation del Gruppo Unipol.

OBIETTIVO DELLA MOSTRA - I visitatori potranno apprezzare a pieno le qualità di questa grande fotografa, il contributo che diede non solo come musa di Man Ray ma soprattutto come professionista alla pari, al punto che sovente si dimentica che fu lei a scoprire, per caso, e a ispirargli la tecnica fotografica della solarizzazione che Man Ray adottò come firma artistica e per la quale si contraddistinse. Obiettivo della mostra è quindi anche offrire il giusto riconoscimento a Lee Miller, pioniera del surrealismo in fotografia, ponendola su un piano di parità con Man Ray, il cui lavoro tendeva a oscurarla sia in vita che negli anni a venire.

IL PERCORSO DELL'ESPOSIZIONE - La mostra che si apre con il dittico di Lee Miller e Man Ray (Man Ray, autoritratto, 1931 e Man Ray, Lee Miller, 1929) si articola in un percorso cronologico e tematico. La prima sezione è dedicata a Lee Miller come modella e musa negli anni Venti quando incontra accidentalmente il famoso editore Condé Nast che la rende modella di Vogue e Georges Lepape, il principale illustratore di moda di quegli anni, ne ritrae il suo volto per una copertina di Vogue del 1927 lanciandola come icona di stile fino a quel noto scatto usato a sua insaputa per la pubblicità degli assorbenti Kotex (ritenuta scandalosa per l’epoca e per la quale, in parte, decide di lasciare New York e cerca di tornare a Parigi e seguire la sua passione per la fotografia).

GLI ANNI PARIGINI - Negli anni parigini la Miller lavora con George Hoyningen-Huené, celebre fotografo di Vogue Francia che ne rivela la grazia androgina fotografandola con una tuta e scarpe da tennis che indossava come un abito da sera, e nel celebre scatto "The Divers", uno dei più iconici scatti di moda nel XX secolo scelto da Anna Wintour tra i suoi cinque preferiti della lunga storia di Vogue. Lee attinge avidamente da ogni spunto e provocazione dal background artistico e culturale che precede l’incontro del 1929 con Man Ray, in quell’avanguardia parigina degli anni Venti che accolse e lanciò alcuni dei grandi nomi della storia dell’arte.

IL RAPPORTO CON MAN RAY - Cuore dell’esposizione è il rapporto tra Lee Miller e Man Ray sbocciato a Parigi nel 1929 e che finisce nel 1932 con un focus sulle loro vite, carriere e relazioni in quel periodo. Sono così evidenti l’ispirazione che entrambi esercitarono uno sul lavoro dell'altro. In esposizione anche i ritratti scattati da Man Ray degli amici e grandi protagonisti di quella stagione artistica: Max Ernst, Pablo Picasso, Giorgio de Chirico, Jean Cocteau, Salvador Dalì e gli scatti surrealisti a Lee Miller nei quali cerca di indagare e rivelare la sua anima, i suoi tormenti, utilizzando la macchina fotografica come strumento quasi a voler scomporre il suo algido corpo ritraendone la nuca, il collo, le spalle. 

LE CREAZIONI SURREALISTE - L’esposizione affronta anche il periodo successivo alla relazione con Ray, quando nel 1932 torna a New York dove apre uno studio fotografico di successo, all’epoca il primo fondato e gestito da una fotografa donna. La sezione punta poi l’accento sulle creazioni surrealiste di Lee Miller fino agli scatti delle famose “vacanze surrealiste” dell’estate del 1937 tra la Cornovaglia e il sud della Francia insieme a Max Ernst, E.L.T.Mesens, Man Ray e Leonora Carrington oltre a Pablo Picasso, Dora Maar e Elieen Agar e con quello che diventerà il suo secondo marito, l’artista britannico surrealista Roland Penrose.

CORRISPONDENTE DI GUERRA - Infine il dramma della Seconda Guerra Mondiale: Lee Miller è corrispondente di guerra e fotoreporter per Vogue e si trova a documentare eventi tragici come il Blitz di Londra, la liberazione di Parigi e i campi di concentramento di Buchenwald e Dachau. Nel 1944 viene accreditata come corrispondente dell'esercito americano e collabora con il fotografo di Time Life, David E. Scherman. All’interno di questa sezione, oltre all’iconico scatto nella vasca da bagno di Hitler, anche un'ampia selezione di suoi lavori con taglio surrealista, e foto di importanti artisti e vecchi amici, come Picasso e Jean Cocteau a Parigi, che incontra poco dopo la fine del conflitto.

L’esposizione Lee Miller - Man Ray. Fashion, love, war, curata da Victoria Noel-Johnson, è prodotta e organizzata da CMS.Cultura in collaborazione con ACP-Palazzo Franchetti con il patrocinio del Comune di Venezia che l’ha inserita nel palinsesto “Le città in Festa”, main sponsor Gruppo Unipol

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