Storie di pescatori, ambulanti, scienziati, commercianti e comandanti di navi a formare un mosaico urbano
di Massimo SpinosaSi viaggia per piacere, per lavoro e, magari, per trovare conferme a una pagina di uno scrittore a noi caro. "Era una magnifica giornata d'estate, soleggiata e ventilata, e Lisbona sfavillava" scriveva Antonio Tabucchi nel suo Sostiene Pereira. Tino Mantarro, scrittore e giornalista del Touring Club Italiano, partendo da quella luce che in questa città non è mai banale, ci porta piacevolmente a zonzo nella capitale portoghese. "E Lisbona sfavillava" racconta di quartieri antichi e nuovi, narra di persone e di spazi, di ombre e di luci, facendoci immergere apparentemente in quei luoghi comuni che poi, alla fine, si rivelano l'anima o le anime di una città.
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Pescatori, ambulanti, scienziati, intellettuali, commercianti, fotografi, comandanti di navi scorrono in queste pagine e ci sembra di conoscerli da tempo quando parlano della loro Lisbona. Insieme formano le tessere di un mosaico dai diversi colori. Ammiriamo il maestoso Tago, costellato di navi mercantili, imbarcazioni turistiche e barche a vela. Proviamo una naturale simpatia per il cieco che da 25 anni frequenta la metropolitana e che quasi sicuramente non è più lui ma che è diventato una figura mitica. E ci incuriosisce la storia dell’ispettore delle piastrelle.
Scopriamo allora che l'aumento dei furti di azulejos (le tipiche ceramiche portoghesi) corrisponde al boom del turismo e che esiste un “tariffario” per le preziose mattonelle. “Una sola piastrella del XVII può costare anche 400 euro, del XX secolo la si trova a 20 euro, mentre quelle del XIX sono sui 125 euro. Ma quello che costa davvero sono i pannelli di azulejos che hanno un disegno figurato complesso”. Queste figure possono costare anche migliaia di euro. “Anche diecimila”, racconta l'ispettore della Brigada das Obras de Arted, la sezione della polizia giudiziaria specializzata nel recupero di questo tradizionale e trafugato patrimonio artistico portoghese.
Ogni vicolo o strada della capitale ha un frammento di storia da raccontare e alla fine di questo viaggio-reportage (accompagnati da quella che non è assolutamente una guida) rimaniamo abbagliati e incantati da Lisbona, dalla sua luce “troppo bianca, troppo forte, tremenda”.
E Lisbona sfavillava
Tino Mantarro
Bottega Errante Edizioni
pp. 288
€ 17