Succede ad Andrea Carandini, che aveva rassegnato le dimissioni dopo aver impostato la riforma della Fondazione
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Marco Magnifico è il nuovo presidente del FAI - Fondo per l'Ambiente italiano: a nominarlo è stato il Consiglio di Amministrazione dopo la decisione del presidente Andrea Carandini di rassegnare le proprie dimissioni. Magnifico aveva già ricoperto la carica di vicepresidente esecutivo del FAI dal gennaio 2010 all’ottobre 2021.
Contestualmente alla nomina di Magnifico, il Cda del FAI ha ringraziato Carandini "per lo straordinario e instancabile impegno, la saggezza e la lungimiranza profusi in questi anni a favore della Fondazione e in generale a favore del nostro Paese, con la certezza che l’amicizia e la vicinanza che lo legano al FAI non verranno mai meno".
Carandini aveva presentato le dimissioni due anni prima della scadenza naturale spiegando di aver dedicato la sua presidenza "a una riforma della Fondazione, perché si emancipasse dalle circostanze dei suoi esordi, crescesse e maturasse, potendo così durare nel tempo, quale istituzione stabile della Repubblica". Una visione sfociata in un piano strategico che si concluderà nel 2024, "finalizzato a realizzare la 'nuova dimensione', accresciuta, del FAI", non più solo con Beni tutelati, valorizzati e gestiti (oggi sono 68, 20 in più del 2013) ma anche un rinforzo dell’attività culturale.
La riforma, ha però chiarito Carandini, "non è completa se non facilita l’andare avanti: quindi il ringiovanimento, a partire da quello presidenziale. Lascio oggi il FAI nelle mani del nuovo Presidente, Marco Magnifico, che sarà garante di una struttura organizzata, solida, matura ed efficace nel perseguire la missione, nel solco della tradizione dei fondatori, ma lanciata verso il futuro".
Marco Magnifico ha accettato la nomina a presidente assicurando "la pienezza della mia dedizione entusiasta, profonda e convinta alla missione del FAI. Nel solco tracciato dai Fondatori e dai tre presidenti che mi hanno preceduto e a fianco della struttura operativa e delle Delegazioni sul territorio, mi impegno a guidare il FAI in una crescita e in un’evoluzione che sempre più lo radichino come una delle primarie realtà della società civile italiana, nata e cresciuta con vero spirito sociale per affiancare le istituzioni dello Stato nella cura e nella valorizzazione dell'«ambiente» del nostro Paese, inteso come meravigliosa e inscindibile unione di Natura e Storia".