Medardo Rosso - luce e materia: i capolavori del grande scultore a Milano
© ufficio-stampa
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La mostra, al Gam fino al 31 maggio, espone le opere più importanti del maestro, tra cui quelle realizzate nel capoluogo lombardo, dove si trasferì all'età di 12 anni
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"A me, nell'arte, interessa soprattutto di far dimenticare la materia", affermava Medardo Rosso, grande protagonista dell'Impressionismo in scultura e artista di richiamo internazionale. A trent'anni di distanza dall'ultima mostra a lui dedicata, Milano torna a ospitare un'esposizione delle opere del grande scultore. Alla Galleria d'arte moderna (Gam), dal 18 febbraio al 31 maggio, "Medardo Rosso - la luce e la materia" offrirà al pubblico lo spettacolo delle più importanti sculture e degli scatti fotografici del maestro, torinese di nascita ma milanese di adozione, che nel capoluogo lombardo si trasferì all'età di 12 anni.
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La mostra, organizzata e prodotta da Gam in collaborazione col Gruppo 24 Ore, raccoglie i capolavori scultorei e fotografici dell'artista custoditi nel museo milanese, affiancati da opere provenienti dalle maggiori collezioni italiane (Gnam, Palazzo Pitti e Mart) e internazionali (come i musei parigini d'Orsay e Rodin e quelli di Dresda e Budapest).
Il percorso espositivo indaga la natura di sperimentatore di Medardo, esperto anche di tecnica fotografica, e la sua personalissima interpretazione della materia e della luce, tanto nella scultura quanto nella fotografia. "Come la pittura - scriveva l'artista - anche la scultura ha la possibilità di vibrare in mille spezzature di linee di animarsi per via di sbattimenti d'ombre e di luci, più o meno violenti, d'imprigionarsi misteriosamente in colori caldi e freddi, quantunque la materia ne sia monocroma".
La rassegna si apre con una sezione dedicata al nucleo di sculture della Gam e accompagna il visitatore attraverso un viaggio tematico scandito da quattro delle sue più significative opere degli esordi: il Birichino, prima opera comparsa nelle sale di Brera nel 1882, il Sagrestano, soggetto comico e quasi spietato del 1883, la Ruffiana, dello stesso anno, rappresentazione caricaturale nel solco della tradizione verista e Portinaria, 1890-1905, proveniente dal Museo di Belle Arti di Budapest.
La kermesse continua con un focus sulla sperimentazione materica che portò lo scultore a lavorare, con un tocco inconfondibile, con materiali molto diversi fra loro, come il gesso, il bronzo e la cera, seguendo un processo creativo in cui l'artista ricavava le sue opere per sottrazioni, fino al raggiungimento di esiti di sorprendente modernità. Ecco quindi opere straordinarie e inquietanti, come Rieuse, L'uomo che legge, Bookmaker, quest'ultimo testimone del periodo di piu' stretta vicinanza con Degas, la Bambina ridente, opera in cui traspare un legame forte con la tradizione rinascimentale, Aetas Aurea e Bambino ebreo e l'Enfant Malade, che testimonia la fase sperimentale più coraggiosa del maestro.
Il percorso dedicato alle sculture si conclude con Ecce puer (tra gli ultimi concepiti da Rosso, nel 1906) e Madame Noblet, soggetto declinato in quattro sole varianti in un lungo arco di tempo (dal 1897 agli anni Venti), e di cui la Gam possiede la versione in bronzo.
La rassegna termina con una sezione dedicata alla passione di Medardo Rosso per la fotografia. Il maestro sfruttava la sua grande competenza tecnica fotografica per intervenire, migliorare e rivisitare i suoi lavori scultorei. La fotografia era per l'artista un'occasione di lavoro sulla materia e sulla luce, ormai svincolato dal confronto col vero. Rosso fotografava le sue sculture e i suoi disegni, per intervenire poi con ingrandimenti, foto di foto, scontornature, collages, tracce di materia pittorica, tagli e abrasioni, fino ad accettare l'intervento del caso e dell'errore.
Gli scatti di Rosso, esposti nelle sue mostre accanto alle sculture e pubblicati in libri e riviste, sono a tutti gli effetti vere e proprie opere del maestro, e consegnano alla storia un artista che ha saputo vedere al di là del suo tempo.
Medardo Rosso - la luce e la materia
Galleria d'Arte Moderna di Milano
Via Palestro 16
20121 Milano
Tel. 02 884.459.47