"Milano ha acque vive, naturali, mirabilmente adatte a essere bevute dall'uomo, limpide, salubri, a portata di mano. In ogni casa appena decorosa vi è quasi sempre una fonte di acqua viva", scriveva alla fine del XIII secolo il poeta lombardo Bonvesin della Riva. Quest'acqua oggi scorre spesso sommersa, in quei Navigli interrati che Manzoni, lamentandosi del deterioramento delle condizioni igieniche dell'epoca, definiva "fogne a cielo aperto" e che tanti milanesi ora vorrebbero tornare a veder riaffiorare.
Curata da Stefano Galli e promossa dal Comune di Milano, la mostra a Palazzzo Morando rende giustizia all'importanza della rete idrica della città ambrosiana, dopo che con l'Expo il tema della sua valorizzazione è tornato d'attualità. “L'acqua è tornata protagonista di Milano grazie alla riapertura della Darsena - dice l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno -. "Con questa mostra restituiamo l'immagine di un passato a noi vicino e che potrebbe essere spunto di nuove prospettive per la Milano del futuro".
Il percorso espositivo è corredato da sezioni dedicate a curiosità quali la presenza di "fonti miracolose" e il mistero dei battisteri e delle fontane ottagonali, la storia dell'Idroscalo, l'esperimento dell'uomo scafandro sul Naviglio grande nel Settecento. Conclude la mostra un excursus storico sugli impianti di depurazione delle acque reflue, dalle "marcite" di epoca cistercense (secc. VIII – X) ai moderni impianti di Nosedo e San Rocco. L'audioguida che accompagna il visitatore nell'itinerario è introdotta dalla voce di Linus.