La torre disegnata da Rem Koolhaas va a completare il progetto immaginato da Miuccia Prada: dare al capoluogo lombardo un centro di arte contemporanea di livello internazionale
di Marco Di Gregorio© ufficio-stampa
L’inaugurazione della torre disegnata dall’archistar Rem Koolhaas segna il completamento del progetto immaginato da Miuccia Prada per dare a Milano un centro di arte contemporanea di livello internazionale. La sfida non era semplice dovendosi confrontare con la concorrenza di Pinault-Gucci ( Palazzo Grassi e Punta della Dogana in attesa del palazzo della Borsa di Parigi che verrà inaugurato il prossimo anno) e Arnault-Vuitton che con l’edificio di Gehry al Bois de Boulogne ha realizzato uno degli spazi espositivi più belli del mondo.
La torre di Koohlaas non è da meno ed è destinata a lasciare un segno nella skyline milanese. Ciascuno dei nove piani offre una percezione inedita degli ambienti interni attraverso una specifica combinazione di tre parametri spaziali: pianta, altezza e orientazione. Metà dei livelli si sviluppa su base trapezoidale, gli altri su pianta rettangolare. L’altezza dei soffitti, crescente dal basso all’alto, varia dai 2,7 metri del primo piano agli 8 metri dell’ultimo livello.
Le facciate esterne sono caratterizzate da una successione di superfici di vetro e cemento, che attribuiscono così ai diversi piani un’esposizione alla luce sul lato nord, est o ovest, mentre l’ultima sala espositiva è dotata di luce zenitale. Sarebbe bella da vedere anche vuota ma è resa spettacolare dalla scelta di opere che Germano Celant ha selezionato dalla collezione Prada. C’è tutto quanto può far discutere intorno al concetto stesso di arte contemporanea: la fabbrica di mosche di Damien Hirst, i palloncini di Koons (pesano tonnellate e valgono milioni), le auto trafitte di De Maria, il percorso al buio che sbuca nella cripta psichedelica di Holler.
I 2000 metri di Torre si aggiungono agli altri 17.000 aperti nel 2015 che fanno dello spazio di via Isarco il vero museo di arte contemporanea di Milano. Da non perdere, negli stessi spazi, Post Zang Tumb Tuuum la mostra dedicata all’arte italiana tra le due guerre aperta fino al 25 Giugno e dulcis in fundo il BarLume, il locale disegnato da Wes Anderson e ispirato ai bar milanesi degli anni ’50 con snack di alta moda a prezzi popolari.