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Promossa dal Comune di Milano Cultura con il Patrocinio del Ministero della Cultura Italiano, la mostra - visitabile fino al 30 giugno - è prodotta da Palazzo Reale e CMS.Cultura in collaborazione con la Galleria d'Arte Moderna
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Milano celebra per la prima volta il talento di Giuseppe De Nittis (Barletta 1846 – Parigi 1884) con la mostra "De Nittis. Pittore della vita moderna" a Palazzo Reale fino al 30 giugno. Promossa dal Comune di Milano Cultura con il Patrocinio del Ministero della Cultura Italiano, la mostra è prodotta da Palazzo Reale e CMS.Cultura in collaborazione con la Galleria d'Arte Moderna. Curata da Fernando Mazzocca e Paola Zatti, presenta circa 90 dipinti, tra olii e pastelli, provenienti dalle principali collezioni pubbliche e private italiane e straniere, tra cui il Musée d’Orsay e il Petit Palais di Parigi, i Musée des Beaux-Arts di Reims e di Dunkerque, gli Uffizi di Firenze - solo per citarne alcuni - oltre allo straordinario nucleo di opere conservate alla GAM di Milano e una selezione dalla Pinacoteca De Nittis di Barletta, la raccolta più vasta e significativa di opere dell’artista, arrivate alla sua città natale grazie al lascito testamentario della vedova Léontine.
La mostra vede, inoltre, la speciale collaborazione di METS Percorsi d'Arte, che ha contribuito al progetto espositivo con l'apporto di un importante nucleo di opere provenienti da collezioni private, tra le quali il Kimono color arancio, Piccadilly e la celeberrima Westminster. In particolare, la presenza di questo capolavoro costituisce un trait d'union con la mostra "Boldini, De Nittis et les Italiens de Paris", allestita da METS al Castello di Novara, dove è stata esposta prima di giungere a Palazzo Reale. L'esposizione, infine, si avvale del Patrocinio dell'Institut Français di Milano, ed è realizzata grazie a BPER, sponsor della mostra, a tutte le altre realtà che hanno garantito il sostegno al progetto e grazie a Marzotto Interiors, che ha ricreato le atmosfere delle ambientazioni dei dipinti con i tessuti realizzati appositamente per l'allestimento.
Una fortuna espositiva, quella di De Nittis, transitata attraverso i Salon parigini, la prima mostra degli Impressionisti nel 1874 e le grandi Esposizioni Universali, lo ha consacrato come uno dei maggiori protagonisti della pittura dell'Ottocento europeo. Dopo un periodo di oblio, fu la Biennale di Venezia del 1914 a rivalutarne il talento in una magnifica retrospettiva seguita, in anni più recenti, da altri appuntamenti fondamentali come la rassegna Giuseppe De Nittis. La modernité élégante allestita a Parigi al Petit Palais nel 2010-11, e nel 2013 la fondamentale monografica a lui dedicata a Padova da Palazzo Zabarella. Il progetto espositivo di "De Nittis. Pittore della vita moderna" a Palazzo Reale si articola in 11 sezioni introdotte da un omaggio alla moglie Léontine, musa e figura fondamentale per la sua ascesa artistica e mondana. Le sezioni successive ripercorrono l'intera vicenda creativa, a partire dalla sua formazione a Napoli, per approdare al clamoroso successo internazionale tra Parigi e Londra, fino agli ultimi anni di attività.
La mostra consacra la statura internazionale di un artista che è stato, insieme a Giovanni Boldini, il più grande degli italiani a Parigi, dove è riuscito a reggere il confronto con Manet, Degas e gli impressionisti, con cui ha condiviso, pur nella diversità del linguaggio pittorico, l'aspirazione a rivoluzionare l'idea stessa della pittura, scardinando una volta per sempre la gerarchia dei generi, per raggiungere quell'autonomia dell'arte che è stata la massima aspirazione della modernità. Come gli Impressionisti, De Nittis ha privilegiato il paesaggio, il ritratto e soprattutto la rappresentazione della vita moderna, osservata lungo le strade affollate delle due grandi capitali europee dell'arte e della mondanità: Parigi e Londra. In uno straordinario repertorio di pittura en plein air, l'artista ha saputo rappresentare i luoghi e i riti privilegiati della modernità, che la mostra pone al centro del suo percorso, sviluppato nel breve arco temporale della sua vicenda artistica conclusasi prematuramente con la scomparsa a soli 38 anni di età nel 1884.
ORARI - Martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10 – 19:30 | Giovedì 10 – 22:30 | Lunedì chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.