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La prima si trova sotto la Stazione Centrale ed è visibile su invito fino all'11 aprile. La seconda si tiene presso la Galleria Lia Rumma ed è visitabile fino all'8 maggio
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Gian Maria Tosatti torna a Milano, a due anni di distanza dalla personale al Pirelli Hangar Bicocca, con un intervento visionario sul difficile presente, articolato in due mostre che si riflettono l’una nell’altra. Da un lato Paradiso, installazione site specific dal forte approccio simbolico, pensato per gli ex Magazzini Raccordati della Stazione Centrale di Milano - edifici sotto il vincolo della Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. Dall’altro Es brent! (Brucia!), la prima mostra dell’artista presso la Galleria Lia Rumma di Milano, che presenta opere pittoriche e installative realizzate tra il 2023 e quest'anno.
“Il progetto di Gian Maria Tosatti rappresenta un’importante occasione per riflettere sul presente attraverso l’arte. Con il suo lavoro, l’artista offre una visione potente e disincantata della nostra epoca, stimolando una profonda riflessione sul nostro ruolo nella società contemporanea. L’iniziativa sottolinea il valore dell’arte come strumento di consapevolezza e memoria, offrendo uno spazio di ricerca e confronto che intreccia prospettive diverse. È importante che anche le aziende scelgano di investire in progetti di questo livello, riconoscendo nell’arte un valore culturale e un’opportunità di crescita.”, ha dichiarato l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi.
Paradiso è un’installazione concepita e progettata come una immagine distopica e lacerante di un cielo declinato in questo presente storico, in cui ogni prospettiva ideale sembra crollata. Una monumentale opera ambientale che si sviluppa su uno spazio di 3.000 metri quadrati, come un affondo diretto sulla realtà e sul tempo in cui viviamo. Agli occhi del visitatore si apre un paradiso svuotato, ridotto al proprio scheletro, devastato dal tempo o da qualcosa che lo ha lentamente consumato. Le sette volte celesti sono semi-crollate, infiltrate dall’umidità, dall’acqua, tappezzate di precari isolamenti. Le sette grandi aule dove risiedono le gerarchie angeliche sono vuote, abitate da clochard, avvolti nelle loro coperte termiche. Lungo il percorso, tra latrine sudicie e pozzanghere sciolte accanto a cumuli di neve, si insinua la sinistra sensazione che tutto ciò che vediamo sia il risultato di un atto di violenza. Una parete di marmo, su cui sono incisi tutti i nomi degli angeli, è in frantumi. Nell’ultima sala, dietro un grande portale di ferro un binario sotterraneo evoca una immagine indelebile nella memoria collettiva: la strada ferrata che si perde nella notte e conduce ai campi di sterminio. Paradiso è aperta su invito fino all’11 aprile tutti i giorni, dalle ore 11.00 alle ore 17.00 (ultimo ingresso alle ore 16:30). L’ingresso é limitato a cinque persone alla volta.
Il progetto Paradiso è prodotto da: Eco Contract+Eco Design e Brembo, due realtà che hanno già collaborato nel 2024 e che ora vogliono valorizzare l’arte come strumento narrativo, unendo cultura e architettura, e creando un dialogo tra passato e futuro, in cui l’arte diventa un mezzo per raccontare la rigenerazione urbana. Attraverso questa iniziativa, Eco Contract+Eco Design vuole mostrare i Magazzini Raccordati, che saranno oggetto di un’importante riqualificazione, e sensibilizzare il pubblico sul processo di recupero di quest’area storica, restituendola alla città con una nuova identità: la loro nuova sede. Per Brembo, l’opera si inserisce nel percorso intrapreso dall’azienda alcuni anni fa, ispirato dalla vision “Turning Energy into Inspiration”, che promuove la passione attraverso l’arte e il design, abbracciando nuove sfide e avventurandosi in territori diversi dall’automotive come la creatività artistica, rafforzando al contempo il legame tra l’azienda e la comunità con un impatto duraturo e significativo. Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera e del Politecnico di Milano ed è patrocinato dal Comune di Milano.
Alla Galleria Lia Rumma la mostra Es brent! porta questo orizzonte metaforico in una dimensione più intima e terrena. Il titolo, tratto da una canzone yiddish del 1938, chiama in causa direttamente il visitatore in una profezia. "La nostra città brucia" - recita il testo - "e tu stai lì a guardare con le braccia conserte". All’esterno della galleria campeggiano sei grandi bandiere trasparenti, appese ad alti pennoni. Le opere del 2025, appartenenti al ciclo “Fondamenta” alludono alla invisibilità e all’irriconoscibilità dei poteri che governano il mondo dal 1945 a oggi. Nella sala d’ingresso, un grande neon del 2025, montato su una tipica struttura pubblicitaria, propone l’ambiguo rapporto tra i sogni di una società e le loro conseguenze. Al primo piano alcuni dipinti della serie “Fireworks” si ispirano alle riprese notturne delle città bombardate e del lancio di missili. Al piano superiore un nuovo ciclo pittorico ci conduce nelle dimensioni interiori del nostro sentimento del tempo, mentre alcune installazioni rivelano come la realtà si stratifichi creando enigmi esistenziali nella nostra vita quotidiana. Es brent! é aperta al pubblico fino all' 8 maggio. Chiuso la domenica e il lunedì.
Come dichiarato dall’artista: "Paradiso è una metafora lancinante del sentimento di un tempo in cui gli uomini, hanno lentamente scalato il cielo per devastarlo, rinnegarlo, svuotarlo. È un’analogia della progressiva distruzione di ogni ideale, finanche quello democratico, dell’avvelenamento dello stesso concetto di sacro nella società dell’indifferenza. Paradiso è una visione crudele e disincantata di un mondo che non crede più a sé stesso, né a un orizzonte ideale, e abita una terra oscura, desolata, su cui il cielo è caduto in pezzi. Le opere raccolte nella mostra Es brent! sono ciò che si vede al ritorno da questo viaggio dantesco, quando si riaprono gli occhi in un mondo che brucia".