Mostre, in Svizzera è tempo di Matisse
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Alla Fondazione Gianadda di Martigny un centinaio di opere, tra dipinti e sculture, raccontano l’evoluzione e le relazioni artistico-culturali di uno dei protagonisti dell’arte del XX secolo
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Un centinaio di opere (tra dipinti e sculture), organizzate in nove sezioni cronologiche, raccontano l'evoluzione e le relazioni artistico-culturali di uno dei protagonisti dell'arte del XX secolo: Henri Matisse, protagonista della mostra "Matisse nel suo tempo" fino al 22 novembre alla Fondazione Pierre Gianadda di Martigny, in Svizzera.
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In un cammino che va dagli esordi nell'atelier di Gustave Moreau all'École des Beaux Arts di Parigi fino alle esperienze del dopoguerra, passando per il Fauvismo, la fortunata serie delle odalische e l'Atelier del Midi, la mostra, curata da Cécile Debray (conservatore delle collezioni moderne del MNAM di Parigi), è una piacevole passeggiata tra gli energici colori e le belle forme del grande maestro francese, ma anche dentro al clima di un'epoca, nel tempo di Matisse, attraverso fruttuosi dialoghi con lo stesso Moreau, ma anche con Picasso, Bonnard, Derain, Vlaminck, Dufy, Maillol e con la più recente cultura pop.
Matisse è stato e sarà sempre “il fauve”, il padre indiscusso del colore libero, del disegno sottile e elegante, delle forme sintetiche organizzate in armoniche composizioni di ritmi e note. Dal suo "Autoritratto" del 1900 (un volto severo e silenzioso, ma ritagliato in uno spazio carico di blu, viola e rossi densi di emozioni), passando per i collage monocromi o multicolori dei pesanti anni bellici fino ad arrivare al meraviglioso "Grande interno rosso" del 1948, che per quel suo squillante tono, che satura lo spazio della stanza rivestendo anche le cose, ricorda l'ancor più famosa "Stanza rossa" di quarant'anni prima (oggi all'Ermitage), i quadri di Matisse hanno sempre fatto parlare di gioia, di vitalità e di sensualità.
Che siano i contorni di un oggetto o di una giovane fanciulla, il perimetro di una finestra o la cornice di una stanza, a guardare la sinuosità di quelle linee e la cristallina purezza di quel colore, che anche quando raggiunge tonalità cupe e profonde non è mai né sordo né muto, vengono in mente gli ultimi i versi di un sonetto di Baudelaire, Invito al viaggio: “Tutto, laggiù è ordine e beltà/ lusso, calma e voluttà”, ai quali, non a caso, nel 1904 Matisse aveva dedicato un bellissimo scorcio di paesaggio, anzi, a giudicare dall'ilare leggerezza e dalla spontaneità delle tre giovani e ignude fanciulle che lo abitano, si direbbe piuttosto un vero e proprio angolo di paradiso.
Matisse nel suo tempo
20 giugno – 22 novembre 2015. Tutti i giorni 9-19
Fondazione Pierre Gianadda, Martigny, Svizzera