"Estoy viva!", i perché di una mostra
© gianni-marussi
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Al Pac di Milano l'antologica più completa dell'artista guatemalteca Regina José Galindo
Il Guatemala ha vissuto per 36 anni una guerra sanguinosa, sfociata in un genocidio che ha causato più di 200.000 morti. Gli indigeni maya erano i nemici pubblici che l'esercito doveva eliminare con ogni genere di tortura, soprattutto perpetrata con accanimento bestiale nei confronti delle donne, meglio se bambine o incinta, la violenza ripetuta e reiterata le avrebbe costrette all'aborto.
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Gli indigeni maya sopravvissuti, di etnia ixil, riuscirono a portare sul banco degli imputati tra gli altri il presidente del Parlamento (il generale Efraìn Rìos Sànchez) e il capo dei servizi segreti (Mauricio Rodrìguez Sànchez) con l'accusa di genocidio e crimini contro l'umanità. Dopo innumerevoli interventi per bloccare il processo tra cui quello del presidente della Repubblica, risultato poi coinvolto nelle violenze, Efraìn Rìos Sànchez venne condannato a 80 anni di carcere, ma alcune settimane dopo, la condanna e l'intero processo furono annullati dall'attuale governo militare. Quest'anno si dovrebbe riaprire il processo...