Rudolf Stingel avvolge tutto lo spazio con una istallazione site-specific
Rudolf Stingel © Gianni Marussi
La personale Rudolf Stingel è curata dall’artista stesso in collaborazione con Elena Geuna. Il progetto, concepito specificatamente per lo spazio architettonico di Palazzo Grassi, si sviluppa lungo tutta la superficie espositiva, più di 5.000 metri quadri, coinvolgendo atrio, primo e secondo piano. Due anni di incubazione e tre settimane di allestimento.
Per la prima volta, l’intero spazio del museo è dedicato a un unico artista, sia con opere inedite che creazioni degli anni passati, esposte insieme ad una grande installazione site-specific. L’esposizione, la prima personale in un museo italiano dopo quella del MART nel 2001, è la più importante mostra monografica europea dedicata all’artista.
Il progetto, concepito specificatamente dall’artista per lo spazio architettonico di Palazzo Grassi, si articola lungo tutte le sale del palazzo, su cui è stata stesa - a ricoprire per la prima volta l’intera superficie sia del pavimento che delle pareti - un tappeto stampato a motivo orientale. L’installazione si inserisce nell’ambito della ricerca di Stingel, da sempre indirizzata verso l’analisi del rapporto tra spazio espositivo ed intervento artistico: il tappeto è per l’artista uno strumento con cui la pittura si relaziona con il contesto architettonico. Da sempre interessato alla ridefinizione del significato di “pittura” e della sua percezione, Stingel fa del “tappeto” un elemento centrale della sua poetica, testimone del trascorrere del tempo e del passaggio delle persone, ma anche fonte di ispirazione, nella varietà di tipologie e tramature, per serie successive di quadri.
La mostra presenta una selezione di oltre trenta dipinti, alcuni di proprietà dell’artista, altri provenienti dalla Collezione François Pinault e da altre collezioni internazionali.
Il primo piano ospita un gruppo di dipinti astratti, alcuni dei quali creati appositamente per questo progetto negli studi di Merano e New York; essi offrono un’interpretazione del contesto storico, architettonico e artistico veneziano. Il motivo del tappeto riporta alla mente il passato della città di Venezia, ma, al contempo, si fonde con l’immagine dello studio viennese di Sigmund Freud, un ambiente unico, caratterizzato da diversi tappeti orientali stesi sul pavimento, sulle pareti, sul divano e sul tavolino. Il richiamo alla cultura Mitteleuropea, così importante nella formazione di Stingel, è anche un omaggio all’amico Franz West, di cui è presente un suo magnifico ritratto.
In questa chiave, il percorso espositivo diventa un viaggio interiore, che parte dalla luminosità dell’argento dei dipinti astratti del primo piano per proseguire nel bianco e nero dei “ritratti di sculture” del secondo piano. La mostra intende mettere in luce il dialogo tra astrazione e figurazione, osservando come il fluire continuo tra queste due polarità contraddistingua la poetica dell’artista e invitando lo spettatore a riflettere sull’idea di “ritratto” e sul concetto di “riappropriazione” delle immagini.
Il piano superiore ospita, infatti, una selezione di dipinti raffiguranti sculture lignee antiche, creati con la tecnica pittorica del foto-realismo, partendo da fotografie ed illustrazioni in bianco e nero.
Questa immensa istallazione ci sempra un monumento mediativo che ruota intorno alla scomparsa dell'amico Franz West (16/02/1947 - 25/07/2012), uno degli artisti austriaci contemporanei più importanti, il cui ritratto troneggia al primo piano. Unico grande dipinto assieme all'autoritratto nell'atrio. Ma l'immenso tappeto tutto avvolge e protegge. Riduce al silenzio il passo dei visitatori, mentre rende le altre opere di Stinghel lillipuziane, come briciole a ricordare il percorso e il suo sviluppo creativo, che interviene con la rivisitazione di immagini arcaiche. Il tappeto ricolloca la Serenissima ad Oriente, ma anche rimanda alla famosa foto dello studio, coperto di tappeti, di Sigmund Freud.
© Gianni Marussi
Rudolf Stingel e studio Freud
Rudolf Stingel è nato ato a Merano, in Sud Tirolo, nel 1956, vive a New York dal 1987, pur mantenendo saldi i legami con la sua città d'origine. I motivi elaborati di queste opere commissionate per la mostra di Palazzo Grassi sono mutuati da un tappeto persiano. L'artista combina la verticalità del piano pittorico e l'orizzontalità del tappeto, integrando due tradizioni visive opposte: l'austerità rigorosa della pittura monocromatica - il linguaggio consueto degli artisti di avanguardia - e le arti decorative. Queste fonti eterogenee concorrono insieme a rigettare il concetto convenzionale di paternità artistica; il processo esecutivo prescelto denota la volontà di eliminare ogni traccia della personalità e della mano dell'artista, assecondando al tempo stesso la tendenza alla ripetizione. Stingel spinge lo spettatore a guardare oltre la superficie fastosa di queste tele per considerare il significato di concetti quali l'autenticità, la gerarchia e l'originalità nell'arte contemporanea.
Palazzo Grassi, situato in Campo San Samuele e affacciato sul Canal Grande, presenta grandi mostre temporanee di cui alcune si basano in tutto o in parte sulle risorse della collezione di François Pinault. La nobiltà dell'edificio, l'ultimo grande palazzo sul Canal Grande costruito prima della caduta della Repubblica di Venezia, sottolinea l'importanza storica dei pezzi più nobili della collezione che trovano qui casa inserendosi nella dialettica tra architettura neoclassica e le soluzioni più moderne del restauro ideato dall'architetto Tadao Ando. Palazzo Grassi diventa quindi oggetto d'interesse anche per gli appassionati degli stilemi architettonici contemporanei, che ne conoscono l'armonia.
fino al 31/12/2013
Orario: Aperto tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 19 tranne martedì; chiusura delle biglietterie alle ore 18
Biglietti: intero: 15€ Palazzo Grassi; ridotto:10€; per le scuole10€, riservato alle scuole che prenotano una visita guidata o un aterlier st_art
Palazzo Grassi,
Campo San Samuele 3231
30124 Venezia
www.palazzograssi.it