Cultura, un gioco di contraddizioni e prospettive alternative: nel padiglione Italia, i quattordici artisti partecipanti si scontrano sui temi dell'arte italiana
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"Viceversa" significa confronto, contraddizione, apertura. Ed è anche il titolo con cui il padiglione Italia si presenta alla 55. Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia: un concetto preso in prestito dal filosofo Giorgio Agamben, il quale sosteneva che la cultura italiana si fondasse su “concetti polarmente coniugati”, su tendenze opposte ma in costante e fruttuoso dialogo.
Il progetto espositivo ideato per la Biennale diventa così un viaggio alla (ri)scoperta di identità, paesaggi e complessità dell’arte italiana di ieri e di oggi, un omaggio all’originalità di quell’italico ingegno capace di ribaltare la realtà in finzione e la finzione in realtà. Quattordici artisti hanno contribuito al progetto: ognuna della sette stanze in cui è articolata l’esposizione affronta un tema diverso, analizzato da punti di vista dialettici e complementari.
La contrapposizione tra suono e silenzio, tra libertà di parola e censura, domina l’area affidata a Massimo Bartolini e Francesca Grilli: suggestioni sonore e calcinacci a terra invitano lo spettatore ad entrare nell’opera, a farne parte in modo attivo e non nel semplice ruolo di spettatore. Le opere di Luigi Ghirri e di Luca Vitone riflettono invece un duplice sguardo sul paesaggio, sospeso tra visione e memoria, mentre la storia è al centro delle ricerche di Fabio Mauri e Francesco Arena, osservata da una prospettiva individuale e collettiva
Il precario equilibrio tra tragedia e commedia, tra vita vissuta e immaginata, domina il quadro realizzato all’esterno da Piero Golia e Sislej Xhafa: quest’ultimo esorta il pubblico ad arrampicarsi su un albero e a sottoporsi ad un’acconciatura sospesa nel vuoto. La tradizione popolare ispira la sezione curata da Marcello Maloberti e Flavio Favelli, animata da decine di figuranti.
L’ambizione di classificare ogni esperienza è il nucleo del progetto di Gianfranco Baruchello ed Elisabetta Benassi, una mania destinata ad andare incontro al fallimento in una tensione tra frammento e sistema. Giulio Paolini dialoga con Marco Tirelli sul tema dell'arte come illusione, suggerendo di entrare in una dimensione ulteriore, in equilibrio tra realtà e rappresentazione.
INFORMAZIONI
Padiglione Italia
Curatore: Bartolomeo Pietromarchi
Dal 1 giugno al 24 novembre 2013
Venezia, Tese delle Vergini all’Arsenale